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Referendum. Basta un Si per rovinarsi la vita

Ossona – Il comitato per il referendum costituzionale “Basta un Si”, del PD di Mesero, Ossona e Marcallo con Casone, ha organizzato un incontro pubblico per il 27 ottobre alle 21 nella saletta di piazza Litta. Partecipa l’eurodeputato Patrizia Toia (PD).

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basta un si referendumNello stesso volantino è pubblicizzato anche un incontro per il 14 novembre alle 21 a Marcallo con Casone presso il circolo familiare di via Varese a Marcallo con Casone con la partecipazione dell”onorevole Francesco Prina ( Pd) e uno a Mesero per il 18 novembre alle 21 preso il centro socio culturale di via Piave 12. A quest’ultimo parteciperà l’on. Franco Mirabelli (PD). Quello distribuito a Ossona è un volantino propaganistico che è riuscito a radunare 6 bugie in otto righe. Al di là dei motivi per cui si decide di votare s o no, è pericoloso dare credito a chi ha questo bell’inizio. Avevo intenzione di dedicare alcuni articoli ad un confronto fra le tesi a sostegno del si e del no al referendum. Questo volantino mi ha, però, spaventato. Preferisco commentarlo. Magari c’è qualcuno che ci crede. Come si sa, le bugie fanno crescere il naso e accorciare le gambe. Questi effetti fisici, però, si manifestano lentamente e lentamente sono riconosciuti. Meglio quindi chiarire, prima che qualcuno ci rovini la vita pronunciando un SI quando voleva dire NO.

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Il volantino. 6 bugie in 8 righe

La prima riga del volantino enuncia che vi sarà il referendum costituzionale (senza quorum) il 4 dicembre. Questa informazione è giusta. Il secondo paragrafo del volantino chiede di votare Si perchè in 30 anni di discussioni a vuoto si potranno fare determinate cose. Si tratta di un nonsense perchè nelle frasi seguenti non c’è nulla che sia mai stato discusso. Probabilmente il comitato Basta un si del Pd ossonese si riferisce alla frase di Matteo Renzi che ha suscitato tanta ilarità sul web. “Se non vince il Si si torna indietro di 30 anni”. Una frase pronunciata senza far conto che 30 anni fa era il 1986. Si era in pieno boom economico, c’era lavoro per tutti, non esisteva l’immigrazione clandestina, la delinquenza faceva ancora notizia, eravamo tutti più giovani e snelli e i pensionati con la pensione minima vivevano dignitosamente. Oltrettutto, l’euro non esisteva. Una frase davvero poco avveduta.

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Senato si, senato no

Sul volantino è scritto che con il si al referendum costituzionale si avrà una camera sola in grado di fare leggi in maniera rapida ed efficace. E’ una bugia perchè il Senato sarà trasformato, non eliminato. Il secondo punto dice infatti che i senatori diminuiranno dagli attuali 315 a 100. Se ci sono i senatori allora c’è anche il senato. Difatti nella stessa riga il volantino nomina il Senato come punto di raccordo fra Stato, Regioni e Comuni. Ma allora? Questo senato esiste o no? Fa le leggi oppure no? E se non fa nulla, per quale motivo ce lo si tiene?

Nella riga seguente si fa rifermento alla modifica del titolo V della Costituzione. Scrivono che ci sarà chiarezza fra competenze dello stato e quelle delle regioni. Non è vero. La riforma del titolo V è del 2001. Le controversie ci sono state sulle materie concorrenti e negli ultimi 15 anni sono state affrontate tutte. Sono almeno 5 anni che i due enti lavorano con chiarezza di competenze. Nella frase seguente si annuncia l’abolizione delle province e del Cnel. Non so il Cnel, ma le province, come enti politici, sono state tutte abolite già da qualche anno.  Noi ci troviamo conglobati nella città metropolitana di Milano, con un consiglio metropolitano di secondo grado.

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Taglio allo stipendio del sindaco Giuseppe Sala

Infine si dice che gli stipendi dei consiglieri regionali sono tagliati ed equiparati a quelli del sindaco del capoluogo di Regione. Però questa è una riforma del testo costituzionale, non della legge Testo unico degli enti locali dove è stabilità l’indennità ( lo stipendio dei sindaci) in base al numero di abitanti della città. Per la Lombardia non si tratta di un taglio degli stipendi perchè il sindaco di Milano ha uno stipendio maggiore di quello di un consigliere regionale, anche se di poco. (Sono ambedue intorno agli 8mila euro al mese). Infine nel volantino scrivono che la riforma farà risparmiare 500 milioni di euro all’anno. Sinceramente non si è capito da dove arriva questo dato. Sembra buttato lì a caso. Non lo annovero fra le bugie perchè non ho capito chi risparmia dove.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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