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Moduli abitativi di Expo pronti alla partenza, altro che casette…

Terremoto – I moduli abitativi del campo base expo sono in fase di partenza. Si è svolto un vertice tra Maroni, Simona Bordonali, Errani e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. Da definire l’utilizzo. Simona Bordonali ad Amatrice per seguire da vicino le fasi del progetto. E Claudia Terzi da il via libera per l’intervento delle squadre di ingegneri che devono definire le agibilità.

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Maroni: moduli abitativi pronti in qualche settimana

vertice ad Amatrice Bordonali Maroni“Non perdiamo tempo: le case prefabbricate ( ndr: moduli abitativi) del Campo Base di Expo sono a disposizione della Protezione civile nazionale e del Commissario Errani, si possono smontare e rimontare (dove serviranno) in poche settimane, non in sette mesi”. In questo modo ha commentato ieri Roberto Maroni la dichiarazione del commissari per il terremoto Vasco Errani. Vasco Errani ha parlato di approntare casette di legno entro 7 mesi per chi ha avuto la casa distrutta o lesionata dal terremoto. Che poi, si sa, significa un anno. Si tratta di 500 alloggi combinabili già provvisti di infrastrutture come impianti di riscaldamento e di aria condizionata, già ammobiliati, ma altamente personalizzabili. Questa nuova polemica con Errani segue quella descritta  in Campo base di Expo ai terremotati. Sala non vuole.

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Vertice tra Maroni, Errani, Curcio e Bordonali. Poi ad Amatrice dal Sindaco

Il timore di tanti era che Renzi e Beppe Sala facessero pressioni su Errani per insistere con il progetto di sistemare nel campo base di Expo i clandestini di Milano. Ci si attendeva, quindi, delle resistenze sull’invio dei moduli abitativi già pronti e infrastrutturati ai terremotati del centro italia. Poi questa mattina un accordo.  Dopo il termine del vertice con il Capo dipartimento della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio e con il commissario Vasco Errani, Roberto Maroni e Simona Bordonali hanno rilasciato alcune dichiarazioni a favore dell’utilizzo. L’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione in Regione era a fianco del presidente Maroni. “Regione Lombardia è pronta a mettere a disposizione dei Comuni del centro Italia colpiti dal terremoto anche delle strutture, oltre ai moduli abitativi, che potranno essere utilizzate per le scuole, ad esempio, o altri servizi”.

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Prioritario definire l’utilizzo dei container abitativi

“Non appena sarà definito l’utilizzo procederemo allo smontaggio, al trasporto e al rimontaggio nelle località che ci indicherà il Dipartimento nazionale. In pochi giorni definiremo le esigenze dopodichè procederemo rapidamente. I moduli abitativi che non serviranno adesso pensiamo potranno essere utilizzati e messi a disposizione in futuro”. Maroni ha anche aggiunto che la regione Lombardia fornirà un aiuto concreto tramite un “rapporto diretto con i sindaci, mediato dalla Protezione civile”. Oggi  abbiamo definito tutte queste procedure. Sono molto soddisfatto e ringrazio il Dipartimento nazionale, Fabrizio Curcio e Vasco Errani. La collaborazione con l’assessore Bordonali c’e’ non da oggi, e ci ha consentito di portare subito aiuti anche con l’elisoccorso e la colonna mobile regionale. Continuiamo in questa straordinaria collaborazione.”

Simona Bordonali e Roberto Maroni ad Amatrice

Il sostegno tecnico dei Lombardi ai terremotati è partito sin dalle prime ore dopo il sisma. La colonna mobile ha il suo centro base sul luogo e ha fornito i servizio di elisoccorso e i mezzi dei vigili del fuoco. Ne avevamo già parlato, in Terremoto. Partenza dei vigili del Fuoco da Milano.  Roberto Maroni e Simona Bordonali sono poi partiti per Amatrice, per continuare il vertice della protezione civile con il sindaco. Appena arrivata, Simona Bordonali ha spiegato: “Siamo venuti sul territorio per portare la solidarietà alle popolazioni così pesantemente colpite dal sisma”.

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Poi ha continuato rassicurando sul suo impegno. “Seguirò passo dopo passo le fasi che abbiamo concordato con il presidente Maroni, il capo dipartimento Fabrizio Curcio e il commissario Vasco Errani affinchè non si perda tempo e si possa rispondere concretamente alle esigenze che la protezione civile ci indicherà nel giro di qualche giorno”. Poi ha ringraziato la direzione generale e i volontari della protezione civile “che si sono messi al lavoro già pochi minuti dopo la prima scossa”.

Partito dalla Lombardia il primo gruppo di ingegneri

“Un gruppo di otto ingegneri di Regione Lombardia è partito ieri con l’unità di crisi della protezione civile regionale per effettuare la verifica di agibilità di alcuni degli edifici dei Comuni coinvolti dal sisma che ha
colpito il centro Italia, lo scorso 24 agosto”. La notizia arriva direttamente dall’assessore all’Ambiente Claudia Maria Terzi. L’assessore specifica anche che tutti i componenti della squadra hanno già fatto esperienze analoghe In Emilia e  all’Aquila. Il gruppo di ingeneri sono coordinati dall’ing. Merati della sede territoriale regionale di Bergamo. Formano 4 squadre. Il primo gruppo è partito ieri e sarà di ritorno il prossimo 13 settembre.

Un altro gruppo darà loro il cambio. Le attività di sopralluogo procederanno per diversi mesi. Dopo il soccorso ai superstiti, l’attività degli ingegneri è quella più delicata anche se meno visibile.  “La Lombardia ha ancora una volta mostra la propria solidarietà concreta. Lo fa portando direttamente sul campo l’esperienza e le altissime competenze acquisite in questi anni. Ringrazio i funzionari che da ieri sono al lavoro nelle terre colpite dal sisma. Un motivo in più di orgoglio da lombarda e da assessore”.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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