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Donne padane a RPL. Che cos’è l’Ecologia della Mente?

Radio Padania Libera –  Donne Padane –  Cari amici, con questa puntata completo il ciclo di trasmissioni su Gregory Bateson. Un uomo che ha dedicato tutta la Sua vita ad indagare nei rapporti tra mente e Natura. Questo  ciclo di trasmissioni sull’Ecologia della Mente fa parte di un più ampio progetto, dedicato alla divulgazione scientifica in lingua italiana. Il suo pensiero è incentrato sul Paradigma dell’Ecologia della Mente. Oggi vediamo più da vicino di cosa si tratta.

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nora bateson ecologia della menteSpiegare di che cosa si tratta, di quale tipo di studi, di quali metodi, non era facile neanche per lui. Come egli stesso avverte, molto modestamente: “L’Ecologia della Mente è una scienza che ancora non esiste come corpus organico di teoria o conoscenza. Ma questa scienza in formazione è nondimeno essenziale. Essa sola permette di capire, ricorrendo alle stesse categorie, questioni come la simmetria bilaterale di un animale, la disposizione strutturata delle foglie in una pianta, l’amplificazione successiva della corsa agli armamenti, le pratiche del corteggiamento, la natura del gioco, la grammatica di una frase. Il mistero dell’evoluzione biologica, e la crisi in cui oggi si trovano i rapporti tra l’uomo e l’ambiente, possono essere compresi solo in termini di un’ecologia delle idee così come io la propongo” (Verso un’ecologia della Mente).

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Corpus organico di teoria o conoscenza

Tuttavia Bateson, pur non avendo avuto il tempo materiale, nella sua intensa vita, per organizzare in modo sistemico e formalizzato, i metodi, le conoscenze e gli strumenti epistemologici di cui si è servito per costruire le fondamenta dell’Ecologia della Mente (compito che tocca a noi) ce la rende in tanti modi percepibile e fruibile.
Innanzitutto, rendendoci partecipi dell’esperienza di insiglt. Un’intuizione che, all’improvviso, fa capire che lo ha condotto ad elaborarla. La sua intrinseca complessità e fecondità ci affascina. Ci stimola ad ulteriori ricerche, che speriamo possano condurci a teorizzare quel “corpus organico di teoria o conoscenza” di cui egli ci ha comunicato molte coordinate.

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Nell’immagine il video youtube

Racconta Bateson: “mentre scrivevo, la mente diventò, per me, un riflesso di vaste e numerose porzioni del mondo naturale esterno all’ “essere pensante”. Un “più ampio sapere che è la colla che tiene insieme le stelle e gli anemoni di mare, le foreste di sequoie e le commissioni e i consigli umani”. Bateson, G. (2008). Mente e natura. Un’unità necessaria, p.17 (trad. it. di G. Longo). Milano: Adelphi. [1979].

Per fortuna, oggi, grazie alla cura delle figlie Nora e Catherine, che li hanno amorevolmente raccolti, disponiamo di eccellenti documentari. Narrati dalla viva voce del Maestro. Verso la fine della sua vita ha voluto illuminarci con parole dalle quali è possibile ricavare gli stimoli indispensabili, per proseguire nella ricerca da lui inaugurata sugli isomorfismi tra mente e natura. Mary Catherine e Nora stanno lavorando ad un ampio progetto di riordinamento e diffusione del patrimonio di ricerche del loro eccezionale genitore. Riporto un brano tratto da “An Ecology Of Mind – A Daughter’s portrait of Gregory Bateson,” directed by Nora Bateson. Si tratta di un documentario su CD, di circa un’ora, acquistabile su internet dalla pagina omonima. Alcuni brani sono disponibili in lingua italiana, su vimeo.com from Nora Bateson PRO on January 13, 2015.

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Un’ emozione sentire la voce di Bateson

Spiega Nora: Ci vuole un po’prima di prendere confidenza col modo di penare di Gregory. Bisogna riaggiustare lo sguardo secondo la sua prospettiva, nella quale il contesto del mondo naturale si espande. I suoi abitanti, incluse le creature, gli oceani, le foreste, le città sono come musicisti in un gruppo jazz che improvvisano insieme. E Bateson prosegue, in inglese. E’ molto emozionante sentire la voce di Bateson. C’è, però, la traduzione italiana scritta sulle immagini. “Mi sono preoccupato un po’ negli ultimi giorni, per alcuni che dicono che cosa vuol dire ecologia della mente.

Quello che voglio dire, più o meno, è che ci sono varie cose che circolano nella testa e nel comportamento e nello stare con gli altri e andare su e giù per le montagne e ammalarsi e poi guarire e tutto ciò. Tutto è collegato e di fatto costituisce una rete, ed avete quel groviglio complicato vivente. In parte conflittuale, in parte cooperativa che trovate su quelle montagne con gli alberi, le piante e gli animali che ci vivono: di fatto un’ecologia.”

La mente è più ampia del solo cervello

Nora prosegue: “le idee si adattano l’una all’altra e agli stimoli che vengono dall’esterno, e ad un’infinità di altri messaggi. Per Gregory la mente è molto più ampia del solo cervello. È la radice dell’albero che cresce intorno alla roccia. O il modo di giocare delle lontre. Riprende Bateson: è la nozione che un animale debba in realtà essere pensato come un groviglio di idee che vivono in lui.”

Un principio evolutivo che è poi l’evoluzione delle idee, non l’evoluzione degli animali, dove le unità evolutive sono essenzialmente le idee, dove il territorio è un corpo di idee, dove l’anatomia è corpo di idee, dove la simmetria bilaterale ai lati del corpo è un’idea, sulla base della quale si devono costruire delle idee. Ora, per esempio, il cavallo e la tundra, e le pianure erbose sono interconnessi. E’ un tipo di evoluzione in cui l’erba ha bisogno del cavallo, così come il cavallo ha bisogno dell’erba. E se volete l’erba, e se volete quello che viene chiamato prato nelle case delle periferie, prima comprate un taglia-erba che funziona come i denti del cavallo per tagliare quell’erba, poi comprate un rullo per schiacciare l’erba e farne un tappeto erboso, infine comprate un sacco di concime, perchè dovete essere anche il posteriore del cavallo.

Una grande cornice per studiare l’ enorme groviglio di interrelazione

Nora conclude così: “Sperava di poter lasciare una grande cornice, entro cui gli specialisti potessero collocare le loro scoperte, per essere studiate nel contesto dell’ enorme groviglio di interrelazione che ogni albero, ogni persona, ogni sistema del nostro mondo incorpora. Il contesto è la chiave.

Credo che questa grande immensa cornice, che abbraccia tutto il Cosmo, noi compresi, egli ce l’abbia lasciata. Sta a noi risalire agli strumenti-scientifici, da lui utilizzati, e appropriarcene correttamente, per esplorarne i contorni e la consistenza, e svilupparne le forme, gli abbozzi, le tracce, i modelli. Solo allora sarà possibile condurre una ricerca autenticamente antropo-logica, sulla cultura intesa, non come strumento di dominio distruttivo dell’altrui identità. Come viene gestito dalla società patriarcali, ma come strumento di adattamento creativo ai diversi ambienti occupati nello spazio e nel tempo, come sono riuscite a fare le società matricentriche, per decine di migliaia di anni. Potremo allora prendere coscienza delle strategie culturali con cui abbiamo partecipato alle dinamiche co-evolutive, di quel grandioso, misterioso e sacro processo di coevoluzione permanente, che può renderci consapevoli delle nostre reali capacità umane, morali e intellettive.

L’attività mentale deve essere ecologica

Bateson ci aiuta capire che la mente non si identifica più col solo cervello, che l’elaborazione delle informazioni, da parte del soggetto, fa parte di una mente collettiva, sociale, cosmica che l’elaborazione delle informazioni e la capacità di utilizzarle in modo adattativo e consono alle leggi della sopravvivenza e della coevoluzione permanente uomo-società- natura, costituisce una attività mentale, che è emersa da un processo co-evolutivo tra molte specie, culminato nei Primati. E che pertanto l’attività mentale deve essere ecologica, cioè idonea alla coevoluzione, altrimenti, la specie umana si estinguerà. La Coevoluzione, consiste nelle sviluppo inteso come espansione e morfogenesi, di una rete di relazioni che dal mondo fisico, si sono articolate in forme di vita.

Siamo il risultato di una rete comunicazionista innescata dal big-Bang

Siamo il risultato di una rete comunicazionista innescata dal big-Bang, e complessificata in cinque miliardi di Storia Naturale, che ci ha provvisto di un modo di pensare adattativo, fondato sulla percezione e sulla codificazione del sentimento del Sacro immanente nella Natura e in noi. Un sentimento cognitivo-empatico che sta alle fonti delle religioni naturalistiche, che è stato codificato in sistemi adattativi mito-rito dalla specie umana con le società matricentriche con successo, per decine di migliaia di anni. Un sentimento magico-religioso specie-specifico che le società patriarcali, hanno demonizzato, perseguitato, dissacrato e sostituito con le Patologie dell’Epistemologia. Invano individuate, descritte, e poste sotto accusa dal Maestro. Vedi le trasmissioni precedenti, che, se ripreso, potrebbe forse ancora salvarci dall’estinzione incombente. La mente umana e la mente cosmica sono isomorfe. L’una dipende dall’altra per la propria esistenza, ma quella cosmica dipende da quella umana per la proprio autocomprensione.

Una sacra Unità

Se il contesto è la chiave di tutto, come Nora Bateson ci ricorda, allora l’universo è il contesto dei contesti, che include il sistema ipercomplesso società, natura, una Sacra Unità le cui caratteristiche, sono mentali. Una Sacra unità di cui le società patriarcali , con l’imposizione di religioni disumanizzanti, dedite a guerre di sterminio reciproche, culminate in orrori sempre più atroci, hanno smarrito il senso, la sostanza, l’importanza, la percezione. Un’ identità Cosmica che la pedagogia Montessoriana dell’Educazione Cosmica potrebbe restituirci. Grazie per le centinaia di visualizzazioni della trasmissione. Scintille di Dio che smentiscono la pretesa dei governanti che la stupidità sia necessaria per mantenere schiavi i popoli , senza accorgersi che così della stessa ignoranza, sono essi stessi schiavi. Tanto interesse, dimostra la sete di conoscenza e il bisogno urgente di capire la complessità del mondo i cui viviamo da attori e non da burattini.

L’Ecologia della Mente

L’Ecologia della Mente chiama in causa argomenti di pertinenza delle scienze della Vita, che sono le scienze della complessità come: la Biologia Evoluzionistica, l’Ingegneria dei Sistemi, l’Etologia, la Teoria dei Giochi, la Linguistica, la Psichiatria con le Neuroscienze e l’Ecologia. Senza la comunicazione pedagogica nella scuola e nella società, dei loro concetti fondamentali, secondo i principi dell’Antropologia Pedagogica montessoriana, è impossibile affrontare e risolvere la crisi ecologica, perché paradossalmente, nei sistemo sedicenti “democratici” il mantenimento delle masse nell’ignoranza, retroagisce sui politici che ne vogliono catturare il consenso, e che pensano che la stupidità sia del popolo, che la loro, sia molto necessaria alla conservazione dello status quo. E insistono nell’ illudersi per illudere che la questione ambientale è secondaria, che prima ci son i problemi concreti, quelli della vita quotidiana, come se essi non dipendessero dal più ampio contesto della crisi planetaria e dal modo in cui essa viene gestita.

I riferimenti online

Tutti infatti usano parole come DNA, sistema, feed-back, attribuendo spesso a queste parole significati convenzionali che esulano da quelli scientifici. Per la divulgazione scientifica del Bateson pensiero in lingua italiana, ho creato pagine Facebook aperte alla più ampia collaborazione specialistica e mass mediale. Eccole:
Gregory Bateson, Maestro dell’ecologia della Mente, che è anche un gruppo. La struttura danzante che connette. L’ultimo post, di un uomo che balla con suo cane, è stato molto gradito. Oltre ad un intero ciclo di trasmissioni di Radio Padania Libera sul tema, che potete trovare su youtube. Le ultime sono pubblicate anche su Cronaca Ossona, il Blog diretto da Ilaria Maria Preti, e stanno attirando l’attenzione auspicata, tanto che la trasmissione ha avuto 500 visualizzazioni.

E’ dunque giunto il momento di approfondire questi aspetti ecologici e antropologici, in quanto la loro fecondità potrebbe suscitare le risposte adeguate ad affrontare con successo la crisi ecologica che, da quando Bateson l’ha modellizzata e posta sotto accusa, inascoltato, non è stata mai affrontata dai responsabili politici del mondo sedicente civilizzato e occidentale, e non ha fatto altro che degenerare.

Si tratta di implementare una collaborazione tra tutte le classi sociali, perchè non c’è tempo per lotte interne o guerre mondiali. Siamo chiamati ad un lavoro serio, che ha bisogno della collaborazione di tutti. Ringrazio Radio Padania Libera , questa nostra piccola grande radio, per avermi aperto questo spazio di condivisione di conoscenze, e di libera discussione. Uno spazio prezioso, ampliato di recente dal Blog di llaria Maria Preti che, su Cronaca Ossona, pubblica la versione completa di queste trasmissioni. Chi non riuscirà a prendere la linea, chiamando il numero 02-66203528,  può postare i commenti sul blog di Ilaria Maria Preti Cronacaossona.com. Cari amici, grazie per l’ospitalità e l’ascolto. Padania libera sempre e alla prossima.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Antonia Bertocchi

Sono cremonese e come antropologa mi interesso di tradizioni popolari padane e di problematiche identitarie. Collaboro con l’International Institute of Humankind Studies di Firenze di cui sono socia. Ho al mio attivo un centinaio di pubblicazioni su diversi rami dell’antropologia, dalla Biologia Evoluzionistica all’ Antropologia Pedagogica, dall’Arte Preistorica all’ Ecomuseologia. Tra i saggi che ho pubblicato figurano molti atti di congressi tenuti presso le univerisità di Firenze, Chieti, Genova, Torino, La Sapienza di Roma, Manchester (U.K.) e presso la Yunnan University di Kunming – Cina. Sono fondatrice del campo di studi del Femminismo antropologico e presidente dell’associazione Donne padane di Cremona. www.ecoantropologia.net, www.demologia.it , www.donnepdanecremona.org

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