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TTIP news. E’ fallito. Forse si, forse no, ma la Francia se ne va

TTIP News – “E’ fallito”, dice Il vice cancelliere Tedesco Gabriel. Il governo tedesco risponde “Non ancora”. La commissione Ue dice: “si va avanti”. La Francia ha chiesto di fermare i negoziati. Gli Stati Uniti stessi, dopo il Brexit, hanno iniziato a fare marcia indietro. Donald Trump si è dichiarato contrario. La Clinton prudente. L’Italia continua nel servilismo. La Lega Nord è contro. Ma cosa c’è dietro? Anonymus ha pubblicato un video su youtube, con una intervista ad Assange, il protagonista di wikileaks, che “sputtana” il TTIP. La strategia segreta per creare un nuovo sistema. Sarà mica colpa sua?

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Due giorni fa, il 27 di agosto il canale youtube ufficiale di Anonymus ha pubblicato un nuovo video, contenente alcune interviste rese note dal sito internet di wikileaks che sono alla base di quanto si è scatenato sul TTIP negli ultimi due giorni. Il video youtube di intitola The SECRET strategy to create a new system: TPP, TTIP, TISA. Si tratta delle prove di come, con una serie di contratti affaristici, delle lobby stiano provando a dominare il mondo. Il grimandello è l’economia, i bersagli da distruggere sono il cibo sano, l’agricoltura e il diritto alla salute.

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Invece di concedere a tutti l’accesso alla sapienza umana, stanno cercando di limitarlo ad un piccolo gruppo di persone. Stanno cercando di togliere diritti e ricchezza anche a chi li era già conquistati, come nel caso dell’agricoltura italiana. Avevamo già parlato dei pericoli a proposito del TTIP, in alcuni articoli di cronaca Ossona, Uno è Gli accordi internazionali che paralizzano l’economia nazionale; un altro è Accordi Europei e agroalimentare. Una fregatura. Dopo che Matteo Salvini si era detto nettamente contrario al TTIP, si è pubblicata anche la posizione storica della Lega Nord in Analisi e riflessioni dalla Lega Nord nel 2014.

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Donatella Magnoni Vitali, presidente di Copagri Milano e Monza Brianza

“Mentre tra gli altri Stati comincia a vacillare la certezza dell’utilità di questo accordo sbilanciato a favore americano e che concretamente non porta nulla agli Stati europei, continua a persistere da parte del governo italiano e del ministro Martina un atteggiamento favorevole e servilista che non fa l’interesse dei consumatori italiani e delle aziende. Fa solo l’interesse delle lobby”. Sono le parole di Donatella Magnoni Vitali, presidente dell’associazione agricoltori Copagri Milano e Monza Brianza, a commento delle parole del vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel sul fallimento delle trattative del TTIP. Alle parole di Gabriel sono seguite quelle del ministro francese Matthias Fekl.

Sigmar Gabriel: TTIP fallito

Dopo la divulgazione del Video di Wikileaks e di Anonymus, il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel ha preso la palla al balzo. In una intervista televisiva ha detto che: “i negoziati con gli Stati Uniti sono effettivamente falliti” visto che “gli europei non possono accettare passivamente le richieste americane”. Poi ha continuato dicendo “non ci sarà più alcun passo avanti, anche se nessuno lo vuole ammettere veramente”.

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A smentire Gabriel ci ha pensato direttamente Steffen Seibert, portavoce ufficiale del governo tedesco. Come se parlasse l’intero governo federale tedesco, per intenderci, e non solo Angela Merkel. Seibert ha detto che sebbene nel governo rimangano “posizioni divergenti su questioni importanti, è giusto continuare a negoziare”. La commissione europea, rappresentata da Margaritis Schinas, ha specificato che “La Commissione europea ha compiuto progressi costanti negli attuali negoziati sul TTIP. Anche se le trattative commerciali richiedono tempo, il processo è in funzione”.

Il primo No Politico della Francia al TTIP

A queste dichiarazioni sono seguite quelle del viceministro del Commercio estero francese Matthias Fekl, che ha annunciato che “Non c’è più il sostegno politico della Francia a questi negoziati”. Che la Francia non avrebbe firmato i patti era chiaro già da qualche mese. I francesi avevano già molte perplessità sul TTIP sin da prima della Brexit. Ora che la gran Bretagna è fuori dall’Europa, e avrà salvo il suo ruolo nel Commonwealth, le perplessità si sono trasformate in un No deciso, basato soprattutto sulla protezione della sovranità e delle lavorazioni alimentari di filiera.

Ma chi dice le bugie? La Commissione Europea o la Francia?

Secondo Margheritis Schinas, la Commissione questa estate ha ottenuto il mandato di negoziazione di tutti i 28 stati membri dell’Unione Europea. “Abbiamo un mandato di negoziazione che è stato accettato all’unanimità. Se le condizioni sono soddisfatte, la Commissione europea è pronta a completare l’accordo entro la fine dell’anno”.

Il che va però contro quanto affermato dal governo francese ieri che invece non è più intenzionato a firmare l’accordo e contro il Tweet lanciato questa mattina dal Ministro per il commercio francese. Il limite della bugia è sottile, tutto sul filo del significato della parole. La commissione europea ha il permesso di negoziare, ma non quello di firmare. Oggi, 30 agosto, il vice cancelliere tedesco Gabriel ha specificato ” il TTIP è fallito, ma l’Unione Europea ovviamente va avanti a negoziare.”

Frexit ( France Exit). La Francia chiede di interrompere le negoziazioni

Il no della Francia al TTIP era noto, ma dopo le polemiche sulle affermazioni di Gabriel e degli ultimi due giorni, il ministro francese Matthias Fekl questa mattina ha formalizzato la richiesta di interrompere le negoziazioni sul TTIP e sul TAFTA. Lo ha fatto sapere con un Tweet. Twitter funge spesso da ufficio stampa su cui gli amministratori pubblicano in poche righe quanto già fatto. Si può quindi già essere discretamente sicuri che la Francia abbia già tolto alla Commissione Europea il permesso di negoziazione sul TTIP.

La Ue non ha più 28 stati ma ne ha 27. E’ un altro duro colpo alla Ue, dopo il Brexit. Se la commissione continua a negoziare senza la Francia saremo di fronte ad un “Frexit” di fatto. L’alternativa per la commissione Europea sarà quella di interrompere i negoziati e dichiarare fallito il TTIP. Potrà anche rimandarne ulteriormente i negoziati, che,però, come ha detto Gabriel, sono falliti.

Anche per la Germania il punto cruciale sono gli standard di sicurezza europei

Fallito si, fallito no, ci sono 27 punti nel TTIP e l’accordo si sarebbe trovato solo sull’integrazione bancaria. Il punto che riguardava le banche è stato il primo ad essere affrontato. Tutto il resto è nebuloso. Anche il governo tedesco non vuole abbassare gli standard di sicurezza europei in materia di protezione dell’ambiente e dei consumatori. Il comunicato di Seibert dice anche che le posizioni di Unione Europea e Stati Uniti “divergono molto su questioni importanti” e che “si tratta di valutare se i vantaggi prevalgano sugli svantaggi”

Gli Stati Uniti sono perplessi anche loro

Gli stati Uniti, di fronte al TTIP, sono altrettanto perplessi. Per il loro sistema economico, accettare gli standard di sicurezza e di prevenzione avanzati in tema di ambiente, alimentazione e agricoltura stravolgerebbero il mercato del lavoro. I costi per adeguare le aziende e organizzare la prevenzione sarebbero troppo alti. Inoltre, fra poco ci saranno elezioni presidenziali. Obama è un sostenitore del TTIP, il suo successore quasi sicuramente non lo sarà. 

Donald Trump, il candidato repubblicano, si è già detto nettamente contrario, e anche Hillary Clinton, dei democratici, ha espresso diverse perplessità. Erano soprattutto rivolte ad un altro accordo commerciale, già in vigore, degli Stati Uniti, il TTP, (Partnership Transpacific). La Clinton che non era soddisfatta dei risultati. Continueremo a seguire la vicenda.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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