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Brexit o Venexit? L’indipendenza Veneta dà un’accellerata

Venezia  – Lo scorso 27 maggio è stata presentata al Consiglio Regionale Veneto il progetto di legge nr. 149 per indire il referendum consultivo sull’indipendenza Veneta. Oggi la conferenza stampa dei consiglieri firmatari e presentatori. Presenti anche i rappresentanti di gruppi e di associazioni culturali e identitarie venete. C’erano Raixe Venete, Europa Veneta, Comitato Pasque Veronesi e Indipendenza Noi Veneto.

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Una nuova legge per l’indipendenza del Veneto. I Veneti non demordono

indipendenza del veneto Il pdl 149/2016 è stato presentato al consiglio regionale lo scorso 27 maggio e affidato alla I commissione la seguente calendarizzazione. Una volta che arriverà al consiglio regionale, se sarà approvato, diventerà legge. Lo stato italiano potrà, tramite la Corte Costituzionale, tentare ancora di impugnarla. Gli sarà, naturalmente più difficile, ora che ha scritto quali erano le motivazioni per cui l’hanno bocciata la prima volta. La strategia è chiara. Legge dopo legge, alla fine allo stato italiano non rimarranno più argomenti. Si spera che già questa seconda versione zittisca i giudici della Corte Costituzionale italiana.

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Oggi, nel giorno della Brexit, i consiglieri Marino Finozzi (primo firmatario), Alessandro Montagnoli, Roberto Ciambetti della Lega Nord Liga Veneta e Luciano Sandonà, Gabriele Michieletto e Stefano Valdegamberi della lista Zaia Presidente, hanno presentato alla stampa il progetto di legge. Presenti anche varie associazioni culturali e identitarie che sostengono il diritto all’indipendenza.
Il consigliere Marino Finozzi (Presidente della Prima Commissione Consiliare Affari Istituzionali) ha illustrato alla stampa i contenuti del pdl 149 e gli obiettivi che i firmatari si propongono. Arrivare, cioè, a dare ai veneti la possibilità di esprimersi, tramite un libero referendum, riguardo il proprio futuro.

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Nel giorno del Brexit, si parla di Venexit

Marino Finozzi, Palmarino ZoccatelliE’ poi intervenuto il Presidente del Comitato Veneto Indipendente, Palmarino Zoccatelli. Nel suo intervento ha sottolineato le motivazioni storiche, politiche e di diritto contenute nella “relazione” che accompagna il progetto di legge e che sono alla base del pdl 149 stesso. Quindi ha illustrato il lavoro svolto dal Comitato, in collaborazione con i firmatari, per giungere alla presentazione ufficiale del documento.
Tutti i consiglieri hanno sottolineato l’importanza del diritto all’autodeterminazione dei Veneti. Non è mancato neppure il riferimento al diritto di sanare una annessione fatta 150 anni fa con un plebiscito truffa in palese violazione del diritto internazionale. Il Presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciambetti, con un paragone molto pertinente, ha espresso l’auspicio che dopo la “Brexit” arrivi il momento della “Venexit”. Il Momento, cioè, della possibilità per i veneti di decidere se stare o meno nell’Italia unitaria, in modo libero e pacifico.

L’auspicio del Comitato Veneto Indipendente è che il pdl 149 sia portato quanto prima all’approvazione in Consiglio Regionale. Questo per abbinare poi il quesito sull’indipendenza al quesito sull’autonomia, già ammesso dalla Corte Costituzionale nel 2015.  La collaborazione già annunciata con la Lombardia per celebrare il referendum sull’autonomia finanziaria andrà quindi avanti. Non si tratta infatti di due opzioni contrapposte, ma di proposte complementari. Una di tipo economico, l’altra di tipo ideale e istituzionale. Al progetto di referendum per l’autonomia di Veneto e Lombardia, potrebbe partecipare anche la Liguria. La giunta Lombarda dovrà scegliere la data nelle prossime settimane, in accordo con il Veneto. In un primo momento si pensava al 29 maggio 2016. A causa dei continui bastoni fra le ruote messi dal governo Renzi la data è rimasta in sospeso.

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Il primo referendum sull’indipendenza Veneta fu bocciato dalla Corte Costituzionale

Due anni fa il Consiglio regionale del Veneto aveva approvato un progetto di legge con cui convocava il referendum per l’indipendenza del Veneto. Era la legge 16 del 19 giugno 2014. Ne era seguito un anno di tira e molla fra Veneto e Italia. Lo stato italiano ha fatto di tutto per impedire l’espressione democratica dei desideri dei Veneti. E’ arrivato ad vincolare i fondi raccolti dai Veneti per la celebrazione del referendum. Infine, nel giugno 2015 la Corte Costituzionale hanno dichiarato incostituzionale la legge di indizione del referendum consultivo e, già che c’erano, anche la parte della legge 16 che parlava di un secondo referendum che, se era approvato dai cittadini, avrebbe trasformato il Veneto in una regione a statuto speciale che tratteneva nel suo territorio oltre l’ottanta per cento delle tasse.

Il no dello stato italiano non ha fermato i Veneti che, preso atto delle motivazioni che accompagnavano la bocciatura del referendum, hanno scritto un’altra legge regionale per indire il referendum sull’indipendenza Veneta. Il pdl 149/2016.
Intanto, nello stesso giorno, attendiamo l’esito del Brexit. Stanotte, verso le 2, sapremo se la strada della libertà dei popoli e delle nazioni subirà un’accelerata, insieme alla vittoria del Leave. Oppure se dovrà continuare con fatica, pazienza e perseveranza fino all’inevitabile Venexit dallo stato italiano.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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