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Discarica. Ora ci pensa Regione Lombardia

Casorezzo e Busto Garolfo –  Vinta la battaglia contro il Progetto Solter per la discarica di rifiuti speciali presso l’ATEg11 Cave. Una normativa regionale vieta nuove discariche a meno di 50 metri di distanza di altre vecchie. Ora la palla passa a regione Lombardia.

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casorezzo, discarica rifiuti specialiConsegnata a Pisapia la lettera del vicepresidente del consiglio di regione Lombardia, Fabrizio Cecchetti. Insieme, un nutrito fascicolo di osservazioni, raccolte da tecnici, cittadini, enti e dai comuni contrari alla discarica di rifiuti speciali. Presentata e approvata all’unanimità, quindi, la mozione del cons. di città metropolitana Ettore Fusco. Poi, finalmente qualcosa si è mosso. I sindaci dei due Comuni, Susanna Biondi di Busto Garolfo e Pierluca Oldani, di Casorezzo, e l’assessore all’ambiente di Busto Garolfo Mauro Zanzottera, lo scorso 19 maggio sono stati ricevuti dal Vicesindaco Metropolitano Eugenio Comincini  e dalla Consigliera delegata all’ Ambiente Anna Scavuzzo, oltre che dai tecnici coinvolti nel procedimento autorizzativo.

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Il comunicato stampa dei sindaci e le richieste della Lega Nord

Come scritto in un comunicato stampa dei 2 sindaci,  sono state portate le stesse obiezioni presentate in conferenza di servizi. Cioè, il rispetto della normativa relativa alle distanze minime tra impianto e ambito residenziale, previsto nel Programma Regionale Gestione Rifiuti. Quindi, l’inadempimento da parte dell’azienda Solter degli obblighi di ripristino ambientale stabiliti nell’apposita convenzione stipulata dalle parti nel 2002. Infine, i dubbi sull’ effettiva procedibilità di un nuovo progetto che non tiene conto degli accordi già stipulati in precedenza.

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La richiesta arrivata dai due politici leghisti, Cecchetti e Fusco, invece, era quella di ritirare il parere favorevole che i tecnici di città metropolitana avevano già emesso. I tecnici e i politici metropolitani non lo hanno fatto. Si sono presi, però, altri 45 giorni per verificare tutti gli elementi consegnati dagli enti contrari al progetto. Ci si potrebbe chiedere come mai non lo abbiano fatto prima della conferenza dei servizi del 12 aprile scorso. C’era però un elemento che non avevano ancora considerato. Cioè, la normativa relativa alla distanza tra discariche di qualsiasi tipo (almeno 50 metri), in considerazione soprattutto delle attività che si sono svolte negli anni all’ interno dell’ATEg11.

Il fattore di pressione per le discariche di rifiuti

Vi è, poi, la richiesta del rispetto del fattore di pressione. Questo principio è stato  introdotto da Regione Lombardia nel Piano rifiuti. Sulla base di precise valutazioni tecniche e ambientali, se un territorio è già saturo viene esclusa qualsiasi possibilità di realizzare nuovi impianti. Si tratta, quindi, di una proroga importante. I tecnici che avevano dato parere favorevole sembra si siano stupiti. Pare non conoscessero quel regolamento. Così, si sono presi un mese e mezzo di tempo per porre un quesito formale a regione Lombardia. La domanda potrà essere nel tono di “L’articolo del vostro regolamento è applicabile in questo caso?”

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In realtà, nell’atto dirigenziale con cui giustificano la proroga di 45 giorni hanno “Rilevato che a seguito dei contributi pervenuti da parte degli Enti locali, si rende necessario procedere ad accertamenti e indagini di particolare complessità, che coinvolgono anche gli uffici della Regione Lombardia, Direzione Generale Ambiente, energia e sviluppo sostenibile”. La risposta di Regione Lombardia sarà piuttosto scontata, ma serve ai tecnici, e ai politici che attualmente governano città metropolitana, a non prendersi responsabilità dirette nel giudizio negativo alla Valutazione d’ Impatto Ambientale che fra 45 giorni dovranno forzatamente dare.

Vinta la battaglia contro la discarica di rifiuti speciali

Con 45 giorni d’anticipo, scriviamo che i cittadini hanno vinto la battaglia contro la discarica di rifiuti speciali. La guerra ancora no, come fanno notare anche le due amministrazioni comunali nel loro comunicato stampa. “Una proroga non è affatto una vittoria ma rappresenta certamente un segnale positivo”. “Meglio si osserverà la questione e più si evidenzierà che quel progetto non deve essere approvato. Il nostro territorio ha già dato molto ed è arrivato il momento di rispettare gli accordi a suo tempo sottoscritti dalle parti, restituendo quell’area alla comunità. Vogliamo che ci sia restituita secondo le modalità di ripristino pattuito, il ripristino ambientale che piace a noi: senza discariche!” di rifiuti speciali o meno.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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