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Lo sporco di Busto Garolfo e lo sciopero della spazzatura

Busto Garolfo  – Lo scorso 24 maggio il gruppo consigliare ” Nuovi orizzonti di libertà” in opposizione a Busto Garolfo ha convocato un’assemblea dei cittadini. Si è parlato di croccu, cioè di sporco, di rifiuti e dell’aumento delle tariffe della spazzatura.  Nel frattempo arriva la notizia dello sciopero nazionale degli operatori della raccolta rifiuti per il 30 maggio. L’hanno chiamata amministrazione superficiale, che si mette in contrapposizione con la proloco locale, che firma convenzioni con la polizia locale in odore di nullità, e poi hanno detto che, più che di trasparenza, si può parlare di invisibilità dell’amministrazione.

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Questi sono in sintesi i giudizi che il gruppo “Nuovi orizzonti di libertà” ha espresso sull’amministrazione del sindaco Susanna Biondi (pd) a Busto Garolfo. Il problema su cui i sono focalizzati, durante la serata, i discorsi dei consiglieri comunali di opposizione è però la gestione dei rifiuti, la cui tariffa ha subito un grosso aumento per i residenti, nonostante vi sia stata una diminuzione della massa di rifiuti prodotti e soprattutto una diminuzione del costo dei rifiuti a carico del Comune.

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I 4 consiglieri comunali di “Nuovi orizzonti di libertà”, Roberto Rigiroli, Marina Roberta Raimondi, Patrizia D’Elia e Cristina Borsa hanno analizzato i costi che compongono la spesa dei rifiuti da parte del comune. Hanno fatto notare che tutto ciò che viene differenziato in realtà produce un utile, perchè il costo della raccolta è più che compensato dall’entrata derivante dalla vendita dei materiali. Poi hanno detto che l’unico costo di raccolta che non ha rientri economici è quello della pattumiera indifferenziata, che va all’inceneritore e che non produce utile.

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I cittadini di Busto Garolfo sono stati molto bravi, hanno differenziato tutta la pattumiera e quella che va all’inceneritore è diminuita. Il costo dell’inceneritore è misurato a chilo di pattumiera bruciata. Meno gliene si manda, meno si paga. I consiglieri di opposizione hanno chiesto spiegazioni alla giunta Biondi riguardo all’aumento delle tariffe, ma la risposta data non li ha soddisfatti. Secondo quanto detto durante l’assemblea dei cittadini, la risposta dell’amministrazione Biondi è stata che le tariffe più alte sono dovute al fatto che si usa una macchina più costosa per lo spazzamento delle strade.

La scusa però non ha retto davanti al controllo dei costi, perchè il costo dello spazzamento, nonostante la macchina costosa, è diminuito rispetto agli anni corso. “Il costo più alto è quello dello spazzamento a mano” hanno detto i consiglieri. E la domanda “come è possibile diminuire i costi e alzare le tariffe?” è rimasta in sospeso, attualmente senza risposte da parte della maggioranza.

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Ma per forza non ve lo dicono. La colpa è del PD e del governo Renzi

L’assemblea è stata decisamente interessante, e le spiegazioni date ai cittadini chiare. Quello che però non è stato fato rilevare è il dato politico. Non si sono, cioè, fatte ipotesi sulle motivazioni dei silenzi e delle svicolature dell’amministrazione Biondi sul tema tariffe rifiuti. Si sono limitati a dire che l’amministrazione Biondi non è capace, e che fa degli errori amministrativi gravi e che dovrebbe riconoscerlo e dare le dimissioni.

Può anche essere che sia vero, non lo so

Mi immagino, però, l’imbarazzo che deve provare un sindaco che ha come riferimento politico il Partito Democratico e il governo Renzi, se chiamato a spiegare ai consiglieri di opposizione e ai cittadini il vero motivo per cui le tariffe dei rifiuti salgono mentre il costo della pattumiera a carico del Comune scende.

Per forza si arrampica sui vetri e racconta bugie, o trova scuse improbabili che non reggono poi il confronto con la realtà dei fatti e dei numeri. Dire la verità significa dire che la colpa è del Governo Renzi e, di conseguenza, del Pd. Infatti le tariffe si alzano perchè il governo ha obbligato i comuni a conteggiare nella tariffa anche una percentuale che va allo Stato centrale per la gestione delle emergenze rifiuti (quelle di Napoli per intenderci), per le bonifiche (quelle della terra dei fuochi, per intenderci) e altre cosucce che, secondo Renzi, fa lo Stato in tema di rifiuti.

In quella tariffa, fra l’altro, sono inclusi quelli che hanno chiamato costi indivisibili, cioè l’illuminazione pubblica e, se non ricordo male, anche la manutenzione del verde pubblico. Bollette e costi che prima si pagavano nelle spese correnti, cioè con le entrate che arrivavano dai comuni come trasferimento dallo stato delle tasse pagate dai cittadini. Bella fregatura vero? Non ci si può certo aspettare che un sindaco del PD sia trasparente e dica la verità in questo caso, no?

Comunque il croccu a Busto Garolfo c’è ed è anche colpa dell’amministrazione Biondi

  • busto garolfo. Lo sporco di Busto Garolfo e lo sciopero della spazzatura - 26/05/2016
  • busto garolfo. Lo sporco di Busto Garolfo e lo sciopero della spazzatura - 26/05/2016

All’interno della tariffa per i servizi indivisibili legati ai rifiuti c’è anche la pulizia degli ambienti pubblici, e in questo caso sono un costo, e l’opposizione avrebbe avuto ogni diritto di dire che l’amministrazione Biondi dovrebbe fare meglio le pulizie e che non è capace. E’ bastato un breve giro per gli uffici comunali, nei luoghi aperti al pubblico, per rendersi conto che l’azienda che si occupa delle pulizie degli uffici pubblici a Busto Garolfo è approssimativa e sicuramente non offre un servizio all’altezza delle tariffe pagate dai cittadini.

Non c’è angoletto, margine, o punto laterale in cui non ci sia uno strato bello spesso di croccu, quello solito, il nerume che si toglie dal marmo con il classico olio di gomito. La quantità è quella che può accumularsi in un paio di anni, quando i pavimenti sono lavati solo nella parte centrale, con poca cura. Per documentarvi l’esperienza vi offro alcune fotografie scattate, durante l’orario di apertura al pubblico, sulle scale del Municipio di Busto Garolfo.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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