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Trenord. Andrea Gibelli sulle Ferrovie dello Stato

Milano – I trasporti ferroviari della Lombardia sono al centro di un tira e molla con lo stato centrale italiano che non ha ancora investito nulla per ottimizzare il servizio. Ne parlano Andrea Gibelli, presidente di ferrovienord e il presidente di regione Lombardia Roberto Maroni.

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treno trenordIl problema è noto, per quanto si faccia, Trenord non riesce a risolvere i problemi strutturali che oggettivamente ha, e non si sta parlando solo delle corse mancate che sono regolarmente segnalate sulle linee del passante ferroviario S5 e S6, che riguardano in modo particolare l’altomilanese. La settimana corsa l’assessore alla mobilità di Regione Lombardia, Alessandro Sorte, ha preso il treno, l’S5, alla stazione di Legnano intorno alle 7.50, per verificare di persona le condizioni di viaggio dei passeggeri. Qualche settimana fa un’interrogazione del vicepresidente del consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti, aveva sollevato il problema legato alle mancate percorrenze di treni. Non si è ancora avuta una riposta a questa interrogazione ma che il problema sia noto e stia facendo impazzire più di un politico si è capito. A questo si aggiungono i gravi problemi di sicurezza, cui la regione ha risposto pagando delle guardie armate che viaggiano sui treni.

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Anche la bella iniziativa dei dirigenti di Trenord che prestano alcune ore di servizio sui treni è stimolante e innovativa, ma non si riesce ancora a dare alla Lombardia quel servizio che merita e che deve essere in grado di offrire. Il problema maggiore è dovuto agli investimenti, che fino a questo momento sono stati solo di uno dei soci che compongono la società Trenord, cioè della regione Lombardia. Lo stato centrale è stato completamente assente. Non che si tratti di una novità, in ogni caso, altrimenti non avremmo rilevato che la regione Lombardia paga più tasse di tutti, ha un’evasione fiscale inferiore al 10% (meno della Germania e della Svizzera) e riceva in cambio dallo Stato centrale il minor numero possibile di servizi. La questione del residuo fiscale da 54 miliardi di euro l’anno della Lombardia è anch’essa nota.

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Gibelli: a breve un incontro con le FS sugli assetti TPL e gli investimenti

Andrea GibelliIn questo tira e molla fra regione Lombardia e Stato italiano è intervenuto anche il presidente di Ferrovienord. Andrea Gibelli (Lega Nord). Ferrovienord è una holding quotata alla Borsa di Milano il cui azionista di riferimento è la Regione Lombardia, che ne detiene il 57,57% del pacchetto azionario. Dal 2011 FerrovieNord, insieme alla Divisione Regionale Lombardia di Trenitalia, ha costituito Trenord, il cui scopo principale è razionalizzare e ottimizzare il servizio ferroviario in Lombardia. “Come ha ricordato oggi il presidente Roberto Maroni, è in corso un dialogo con Ferrovie dello Stato sul quale debba essere il miglior assetto del trasporto pubblico locale in Lombardia e sul tema degli investimenti, considerando che negli ultimi anni i finanziamenti sono stati garantiti solo da Regione Lombardia, che ha messo a disposizione tra il 2005 e il 2015 complessivamente 1 miliardo e 654 milioni di euro (874,5 milioni per i servizi e 779,7 per il materiale rotabile), di cui 640 milioni dal 2013 al 2015”.
“In base al mandato che ho ricevuto dal presidente Roberto Maroni, incontrerò a breve l’amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini per proseguire una interlocuzione necessaria a garantire la crescita e lo sviluppo del sistema ferroviario lombardo, che ha visto da parte del Gruppo FNM importanti investimenti anche negli ultimi mesi, come ad esempio i 107 milioni di euro destinati all’acquisto di 10 nuovi treni che entreranno in servizio nella seconda metà del 2017”.

Mantova. Un altro punto nevralgico

La discussione intorno a ciò che fa regione Lombardia e ciò che “non fa” lo Stato italiano non riguarda solo l’area del Milanese, ma anche altre aree della Lombardia che hanno sempre avuto problemi di collegamento, fra cui Mantova, su cui nel 2016 Trenord ha fatto degli investimenti che sono stati presentati nel convegno “Trenord per Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016”. Il piano di collegamento sui trasporti da e per Mantova si colloca tra le iniziative di Regione Lombardia per Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 ed è frutto di un accordo tra il Comune di Mantova e Trenord. I visitatori diretti a Mantova potranno usufruire di 20 corse giornaliere da e per Mantova della linea Milano-Lodi-Cremona-Mantova. Roberto Maroni nel suo discorso al convegno ha fatto i complimenti alla presidente di Trenord, Cinzia Farisè, dicendo che guidare Trenord “è un impegno gravoso. Sono i numeri a dircelo: le corse giornaliere in Lombardia sono 2300 contro le 1738 di Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna messe insieme. E’ un compito da far tremare le vene ai polsi, ma abbiamo scelto la persona giusta, ai quali vanno i nostri complimenti. Stiamo facendo più di quanto viene fatto da altre Regioni.” A fronte di investimenti importanti per servizi e materiale rotabile, il Presidente lombardo ha fatto notare che la Regione non può intervenire sulle infrastrutture e sulla rete.

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maroni treni“Domani ci sarà una riunione al Cipe e il ministro Delrio, con il quale abbiamo un ottimo rapporto, porterà la richiesta di forti finanziamenti in Lombardia per la rete stradale e per quella ferroviaria. C’è in corso un confronto fra Fnm e Ferrovie sulla governance di Trenord, che non è solo una questione di Bilancio, ma anche di investimenti. Fino ad ora questi sono stati fatti solo la Regione, anche se è socia al 50%, mentre l’altra metà è di FS. Noi siamo disponibili, perchè abbiamo l’ambizione di fare di Trenord un ‘player’ che vada oltre la Lombardia, ma riguardi almeno la macroregione del Nordovest. Questo a patto che ci siano certe condizioni: che RFI faccia investimenti sulla rete, che FS li faccia sul materiale rotabile e che i treni che vengono messi in Lombardia, lì rimangano”.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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