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Canone Rai. Prorogati i termini del non possesso

Canone Rai  –  Sono stati prorogati al 16 maggio i termini per inviare all’agenzia delle entrate la lettera di non possesso di televisioni. Ma il consiglio di Stato ha bocciato l’intero progetto eppure il governo va avanti su questa pazzia.

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rimandato terminae canone rai in bollettaE’ di oggi la conferma che la data per la spedizione dell’autocertificazione per il non possesso di un apparecchio atto a ricevere trasmissioni televisive è stata spostata dal 30 aprile al 16 maggio. Quindici giorni in più non cambieranno però le difficoltà sia tecniche sia burocratiche di questo provvedimento fatto con i piedi invece che con la testa.
Che inserire il pagamento del canone Rai nella bolletta della luce era una gran stupidaggine lo si era già intuito. Una stupidaggine che ci fa perdere un sacco di tempo. La settimana scorsa il Consiglio di Stato ha bocciato il progetto con tutta una sere di motivazioni, fra cui la troppa burocrazia, la poca chiarezza, la mancanza di informazioni precise e la privacy non tutelata. C’era anche la mancanza della definizione di che cosa è una televisione.  Ciononostante il governo va avanti appellandosi al fatto che, nei suoi confronti, il parere del Consiglio di Stato non è vincolante.

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Il canone in bolletta. Cos’è una televisione?

Si, perchè oggi è ben difficile comprendere cosa è televisione e cosa non lo è. Tramite internet e uno smarthphone guardo, on demand e in diretta, tutti i programmi televisivi che desidero: sono le stesse emittenti che li diffondono via web e non via frequenza digitale. D’altra parte se possiedo un televisore che non uso perché non vi ho mai fatto l’adattamento al sistema digitale terrestre e quindi non prende nessun canale, posso considerarlo un apparecchio atto a ricevere le  trasmissioni televisive? No di sicuro, anche se è un televisore. Ce la farà poi, l’agenzia delle entrate a gestire le tante autocertificazioni che le saranno spedite da chi non possiede un televisore? E come mai le domestiche e le badanti regolari conviventi, che non fanno parte del nucleo familiare, sono obbligate al pagamento del canone Rai anche se non hanno il contratto della luce intestato a loro? E le coppie di fatto, chi convive senza essere parte di uno stesso nucleo familiare paga due canoni e una sola bolletta della luce? E i trombamici che passano nottate insieme? E le case di riposo e gli anziani che vi abitano stabilmente pur senza essere un nucleo familiare? E chi ospita in casa stabilmente qualcuno che non possiede un televisore? Per essere il governo delle “unioni civili”, ha dimenticati un po’ troppi casi non riconducibili alla famiglia tradizionale formata da uomo e donna sposati e con nucleo familiare a carico.

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Il vicepresidente del consiglio di regione Lombardia aveva già chiesto il ritiro del provvedimento e il governo lombardo aveva recepito una mozione approvata dallo stesso consiglio regionale che invita il presindente Roberto Maroni a ativarsi per ottenere l’abolizione del canone Rai stesso. Ne avevamo già parlato nell’articolo Lombardia. Approvata la mozione anti canone Rai.
Ora, si ha la notizia della nascita di una class action, promossa dalla Lega nord e dalla regione Lombardia stessa che mira a raccogliere persone che faranno ricorso contro la legge del canone in bolletta.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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