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Referendum trivelle. Non raggiunto il quorum ma…

Referendum trivelle. Non è stato raggiunto il quorum e ci si ferma al 32,16%, ma qualcosa è successo: ci sono state delle grosse differenze regionali. Il quorum raggiunto solo in Basilicata, dove il problema è molto sentito. Chi ha il controllo del territorio, oggi?

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referendum sulle trivelle risultatiCome molti si aspettavano il quorum del referendum sulle trivelle non ha raggiunto il quorum minimo del 50% degli aventi diritto al voto. Si sapeva già da prima che il massimo raggiungibile era il 35%, troppo poco per riuscire ad alzarlo e arrivare a vincerlo. Invece, ha vinto ancora una volta la sfiducia nella politica, anche se il trucchetto di Renzi di nascondere la sua debolezza, sommando il non voto dell’astensionismo degli sfiduciati a chi non è andato a votare per seguire il suo suggerimento, non ha funzionato come credeva. Dove sarà la sua forza se la sinistra è andata a votare per il SI?
Alla 2o circa, tre ore prima dalla chiusura dei seggi sul referendum, Matteo Renzi sembrava più nervoso che mai. Il suo ultimo tweet, diceva “A chi chiede come mai non twitto sul #Referendum17aprile: rispetto fino all’ultimo il silenzio elettorale. Dirò la mia alle 23, da P.Chigi”. Considerando che è chiaro che il referendum trivelle non passerà il quorum, molti si chiederanno perchè mai Renzi sia così nervoso da sentire il bisogno di scrivere qualcosa su twitter.

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cambiamenti. Social journalism

Il suo problema potrebbe essere il risultato di 4 regioni, cioè la Liguria, il Veneto, la Puglia, la Basilicata, e soprattutto la Toscana: regioni in cui il Pd di Matteo Renzi si considera forte e in cui il risultato potrebbe raccontare un’altra storia.
Di fatto se questo referendum è stato un test, lo è stato per testare il terreno della incisività delle campagne elettorali. Funzionano ancora i volantini? Ci si basa troppo su internet? Il rischio è sempre quello di dare troppa importanza all’una o all’altra cosa. C’è ancora abbastanza gente che ha voglia di andare a votare? Quanto vale davvero, in soldoni, la parola di Matteo Renzi e delle altre istituzioni governative?

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I dati sul referendum trivelle regione per regione

Analizzando i dati  spiccano il 37% del Veneto, il 30% della Lombardia, il 41, 7% della Puglia e il 50, 32 % della Basilicata, unica regione a passare il quorum, e naturalmente quella più devastata dal problema delle trivelle. Dando una prima occhiata alle percentuali divise per Regione, si nota come al sud le regioni abbiano grosse differenze, a seconda di quanto sono coinvolte nella vicenda delle trivelle. Ma ecco i risultati dell’affluenza per regione su cui si può ragionare per fare un’ analisi.
Piemonte 32,73%; Valle D’Aosta 34,02%; Lombardia 30,47%; Trentino – Alto Adige 25,16%; Veneto 37,88%; Friuli-Venezia Giulia 32,15%; Liguria 31,62%; Emilia-Romagna 34,28%; Toscana 30,76%; Umbria 28,43%; Marche 34,75%; Lazio 32,00%; Abruzzo 35,23%; Molise 32,75%; Campania 26,13%; Puglia 41,58%; Basilicata 50,32%; Calabria 26,69%; Sicilia 28,4o%; Sardegna 32,37%.

Le prime dichiarazioni

Ecco le prima dichiarazione dei politici che si sono spesi per la propaganda sul referendum trivelle, che aggiorneremo in giornata.
Matteo Salvini,
sostenitore insieme alla Lega Nord del Si. “Referendum, ha votato il 32,16% degli italiani.
Renzi esulta, Napolitano esulta, i petrolieri esultano. Non esultano gli italiani a cui Renzi, non accorpando il Referendum alle altre elezioni, ha fatto sprecare 300 milioni. Io ringrazio i milioni di cittadini che hanno partecipato, alla faccia del silenzio dei “giornalisti” e dell’arroganza di certi politici. “Odio gli indifferenti” scriveva Gramsci nel 1917. Sono d’accordo con lui.”
Matteo Renzi, sostenitore della non partecipazione al voto: “Risultati ottimi. I lavoratori hanno vinto, qualche consigliere regionale ha perso. Adesso al lavoro per un’Italia più forte #lavoltabuona”.
La volta buona per cosa? Vien da chiedersi.

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Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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