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Villa Bosi. In procura per opere abusive in bene tutelato

Ci sarà la demolizione per la pista da ballo e palco in villa Bosi? Saranno considerate opere abusive dalla procura?  Avevamo appena scritto che, forse, dopo l’esperienza con G. Rossi e il wikileaks di Ossona su youtube, la giunta Venegoni cominciava ad apprezzare il livello ben più consono di Sergio Garavaglia, di Siamo Ossona.

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Ed ecco che oggi, proprio da lui, arrivano nuovi guai e  l’amministrazione comunale forse preferirebbe che non fosse così preparato. Il capogruppo ha presentato alla procura una denuncia/esposto con allegati documenti, foto e di riprese da google maps, relativi alla vicenda di Villa Bosi, di cui abbiamo largamente parlato su cronaca ossona. Il testo della denuncia parla da sè senza bisogno di altre spiegazioni.

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Esposto/ denuncia: opere abusive in bene tutelato

Premessa: nel 2009 il sottoscritto Sergio Garavaglia aveva denunciato le stesse opere agli Enti ed uffici sopra descritti. Dopo un sopralluogo il Comune di Ossona emetteva ordinanza di demolizione in data 30 Aprile 2009 (allegato 1), ordinanza totalmente errata in fatto ed in diritto. Il Comune infatti individuava due tipi di opere abusive dividendole in provvisorie e definitive. Per le prime ordinava l’abbattimento ed il ripristino dei luoghi, per le seconde ovvero: realizzazione di una gettata in cls estesa ad una superficie di mq 256,84 dello spessore di almeno 8/10 cm. Modifiche alla facciata effettuate mediante opere di manutenzione ordinaria consistenti nel recupero e nel trattamento di vecchia serramentistica, inserimento di porte di alluminio, tinteggiatura della facciata e installazione di corpi illuminanti. Manutenzione ordinaria interna su pareti e travature in legno, installazione di stufa a legna collegata ad impianto di riscaldamento in parte ricostruito e/o ampliato (per la caldaia non sono state prodotte certificazioni inerenti l’installazione è la potenzialità termica), si demandava all’intervento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il 18 dicembre 2009, ovviamente, il Ministero confermava le tutele su parco e Villa (allegato. 4). Dopo nostre insistenze finalmente in data 6 maggio 2010 l’ufficio tecnico usciva in sopralluogo per verificare l’ordinanza in oggetto è la successiva n.20 del 5 giugno 2009 (che addirittura prorogava i termini di rimozione in quanto era rimasta inapplicata la precedente, ordinanza mai consegnatami in copia). In quel sopralluogo i tecnici confermavano la presenza dei manufatti abusivi specificando che la Amministrazione si era riservata di ” valutare” le ulteriori opere accertate (allegato. 2).

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Nella relazione si sottolinea che le opere suddette riguardano un bene che era soggetto – già al tempo della loro realizzazione – a tutela, anzi a salvaguardia, di cui all’art. 12, primo comma, Decreto Legislativo n. 42/2004, per il quale trovava applicazione, anche nel periodo precedente alla verifica dell’interesse storico artistico, le disposizioni della parte II dello stesso all’art 21 quarto comma. Una evidente notizia di reato messa nero su bianco. Lo strano che anziché emettere dovuta nuova ordinanza nel testo si decide di richiedere l’adozione di eventuali provvedimenti alla Soprintendenza. Nonostante le nostre rimostranze l’Amministrazione Comunale ha per tutti questi anni autorizzato feste popolari, raduni sportivi, pranzi e cene con balli con l’uso sia della platea in cemento come pista da ballo e della villa ‘restaurata’ senza autorizzazione alcuna come ristorante (foto ed articoli allegato 5 presi dal sito pro loco). Nel 2011 il sottoscritto veniva sentito in Procura della Repubblica da due assistenti del P.M dottor Robledo, a cui lasciavo ampia documentazione. Con ulteriore stupore in data 24/11/2015 il Comune rinnovava la convenzione con la Fondazione IRCCS ” Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico specificando stavolta l’uso dei manufatti presenti, dimenticandosi degli abusi ancora oggi presenti ed utilizzati (allegato 3).

In data 20 Novembre 2015 ponevamo interpellanza/ interrogazione sulle opere abusive. Il Sindaco nella risposta ci ha accusato di scarso senso civico perché, secondo lui, noi vorremmo chiudere il bene alla cittadinanza, senza però rispondere sulle opere abusive (allegato 4). Sempre nell’allegato 4 il Sindaco ci consegnava copia di una relazione del responsabile dell’area tecnica Ing. Baldo Claudia (la stessa del sopralluogo del 6 Maggio 2010) in cui si sorvola sulle opere abusive affermando che la Pro Loco, obbligata in solido nelle ordinanze 2009, aveva provveduto ad adempiere alla demolizione delle opere temporanee. Ovviamente questa dimenticanza era l’oggetto della nostra interpellanza per cui in data 16 Dicembre 2015 abbiamo fatto un’altra interpellanza/ interrogazione (allegato 5) con foto ed articoli dello scempio realizzato e l’utilizzo da parte della cittadinanza delle opere mai demolite/sanate. Nella ennesima non risposta del Sindaco ci accusa, come gruppo di minoranza, di non volere salvaguardare il bene ma che venga abbandonato all’oblio. Il Sindaco, pur non rispondendo sulle opere abusive dimostra di conoscerle in quanto parla di pubblica Utilità e quindi la fruizione del bene, opere abusive comprese. In data 21 gennaio in una missiva ai Consiglieri Comunali, lo stesso Sindaco, ci invitava a ” non far perdere tempo agli uffici” minacciando addirittura provvedimenti (allegato 6).

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In data 23 gennaio, per la terza volta, abbiamo posto interrogazione chiedendo che della stessa ne fosse data copia ad uffici e ai consiglieri comunali (allegato 7), mettendo nero su bianco le opere abusive e il colpevole non operato di uffici e Sindaco. In data 9 Febbraio, visto che nessuno ci rispondeva dei destinatari della nostra missiva abbiamo scritto solo agli uffici per parteciparli degli accadimenti (allegati 9-10-11) e per avere risposte. Per tutta risposta il Sindaco, che non aveva trasmesso ad alcuno dei destinatari la nostra interrogazione ci rispondeva (allegato 8) che: ” tutti gli atti e come a voi noto, sono stati a suo tempo trasmessi ai Competenti Organi (Procura della Repubblica, Prefetto, Soprintendenza); agli stessi competeva l’assunzione di eventuali provvedimenti. Non risulta che tali organi abbiano assunti i provvedimenti da voi auspicati. Non è compito dell’Amministrazione Comunale né tantomeno del suo Segretario sostituirsi a tali Organi. Non esistono ordinanze inapplicate”. Infine ( allegato 12) in data 23 febbraio, l’ufficio tecnico, dimentico dei vari aereo fotogrammetici effettuati per i vari strumenti urbanistici a partire dal 1998 fino al 2012 oltre alle fotocopie ( in allegato 5) prodotte dal sottoscritto, tratte da google earth 2008/2009/2010 dove si vede lo sbancamento e, quindi, la nuova gettata in cls, afferma delle pre esistenza della stessa e motiva gli abusi che, in qualunque caso, non hanno avuto il placet preventivo della Soprintendenza.
Per tutti questi motivi ci vediamo costretti a presentare il presente esposto/ denuncia, chiedendo agli Organi di indirizzo di verificare se negli accadimenti sopra esposti esistano, come noi pensiamo,diverse notizie di reato da perseguire.

In fondo alla documentazione, negli allegati, Sergio Garavaglia ha aggiunto tutta una serie di fotografie che testimoniano l’aderenza delle sue parole ai fatti. Io aggiungo una frase sola. Questa è una notizia, vera e provata come al solito. Dato che cronaca ossona ha la pretesa di essere libera non faccio commenti ma si attendono, imparziabilmente, le risposte per darne ulteriore notizia. Che quelle di villa Bosi siano o meno opere abusive in bene tutelato, ora, lo stabiliranno i giudici.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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