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Fabio Rizzi: mai emersi contatti con la Canegrati

Milano – Dopo otto giorni di carcere preventivo e altrettanti di gogna mediatica contro Fabio Rizzi, consigliere regionale della Lega Nord, cominciano ad emergere le carte dell’inchiesta. Da quello che si legge, ci si potrebbe trovare di fronte all’ennesimo caso di strumentalizzazione. Infatti, il giudice delle indagini preliminari scrive: ” Non sono mai emersi contatti diretti tra la Canegrati e Rizzi e tale dato, tuttavia, non consente di escludere la perfetta consapevolezza, in capo agli stessi, dei reciproci rapporti esistenti”. Ma allora? Li vorrebbero trovare a forza? Sono delusi dal fatto che non si conoscessero?

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Fabio RizziSono stati 8 giorni difficili in cui spero che Fabio Rizzi non abbia avuto accesso a televisioni e radio. Lo sono stati anche perchè, come capita per metà del mondo della Lega Nord, conosco Fabio Rizzi. Non conosco il suo lavoro, però, e ho seguito poco il tema della riforma sanitaria, anche se posso parlare di Fabio Rizzi come di una brava persona. In questi 8 giorni, non sono riuscita a trovare nulla di concreto che potesse confermare o negare quanto i giornali scrivono di lui. Quindi non ho scritto nulla, aspettando di avere le idee più chiare.
Spiegare alla gente perchè, leggendo i vari articoli di questi giorni, non riuscivo a vedere nulla di concreto che mi dicesse cosa avesse davvero fatto Fabio Rizzi e di cosa fosse colpevole è stato molto difficile. A me piacciono i fatti, le cose concrete, con le fonti e sui giornali non ne ho trovati.
“Ha nascosto 50mila euro nel freezer” . Può anche darsi. Viviamo in un mondo di ladri, non fai in tempo a girarti che ti depredano la casa. Se avessi il necessità di avere in casa, per qualsiasi motivo, una cifra simile, il freezer è uno dei nascondigli che potrei utilizzare. Naturalmente non è lì che i topi di appartamento troveranno i miei soldi. Li nascondo in posti molto più strani ma non li metto mai nel barattolo dello zucchero. Nascondere i soldi in casa è un motivo per arrestare le persone?
“Stava costruendo un ospedale pediatrico in Brasile e parlava al telefono di milioncini. ” Scusate, ma di cosa stiamo parlando? E’ normale che un consigliere regionale della Lombardia abbia contatti con funzionari di altri paesi del mondo e, a parte che costruire un ospedale pediatrico in Sudamerica non è una cosa che si fa con un paio di accordi e tre strette di mano, la ricerca di sponsor prevede anche telefonate in cui si tenta di convincere chi ne ha la possibilità a investire e, al telefono, si può dir di tutto. Anche le mie telefonate sono spesso surreali. Fossi intercettata, indagata e processata per ciò che dico nelle mie telefonate, probabilmente sarei condannata all’ergastolo. Per chi non sarebbe così?

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cambiamenti. Social journalism

Un’altra operazione di giustizia a orologeria?

Il dubbio che si tratti di un’ altra operazione di giustizia a orologeria è forte. Ci si vuol fidare della magistratura, perchè chi è nel giusto vuole potersi fidare delle istituzioni, però il dubbio, forte, io ce l’ho. Ci hanno provato prima con Roberto Maroni, poi si sono concentrati su Massimo Garavaglia. Ora hanno colpito Fabio Rizzi. Eppoi, in questi giorni c’è stata l’assoluzione,dopo 3 anni, perchè il fatto non sussiste (cioè non è mai avvenuto) di Riccardo Grittini, assessore di Corbetta che ancora attende le scuse da Gad Lerner  e da altri per la campagna mediatica terrificante che si era montata ai suoi danni con la vicenda dei Buuh a Boateng. C’è Davide Boni, accusato dai giornali di tante di quelle corruzioni che se ne era perso il conto, e la cui richiesta di archiviazione di tutti i fatti contestategli, presentata dal pubblico ministero (cioè chi l’aveva accusato) giace da due anni in un cassetto in attesa che un buon magistrato prenda una decisione in merito.
Insomma, essere leghista non vuol dire chiudere gli occhi e per noi la questione etica è talmente forte che ogni accusa verso uno dei nostri ci colpisce pesantemente, nel profondo dell’anima. Così, però, la nostra sensibilità all’etica e alla correttezza diventa il nostro punto debole, quello contro cui tutti gli avversari politici si scagliano, con tutti i mezzi, specialmente quelli meno etici e meno corretti.

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Su Fabio Rizzi inizia la marcia indietro. Vuoi vedere che quell’uomo è in carcere innocente?

Non lo scrivo io, che sono di parte: lo scrive il Giorno. Per la prima volta in questi giorni ho trovato su un giornale uno stralcio dei documenti dell’inchiesta e questi dicono:”Non sono mai emersi contatti diretti tra la Canegrati e Rizzi e tale dato, tuttavia, non consente di escludere la perfetta consapevolezza, in capo agli stessi, dei reciproci rapporti esistenti”. Infatti pare proprio che la Canegrati non conoscesse Fabio Rizzi ed è lecito quindi supporre anche che Fabio Rizzi  non conoscesse la Canegrati. Come si fa a corrompere una persona che non si conosce?
Adesso i conti cominciano a tornare, perchè Fabio Rizzi non era e non è mai stato il braccio destro di Roberto Maroni nella sanità. Era il presidente della terza commissione sulla sanità e relatore della riforma che ha fatto tanto arrabbiare i dirigenti del vecchio “sistema”. Chi è in Consiglio regionale, a fare le leggi, non ha a che fare con gli appalti. E’ l’effetto della divisione fra potere legislativo e potere esecutivo. Gli appalti si fanno negli assessorati, ma non dagli assessori. Anzi, gli assessori non devono, perchè è proibito, neppure porsi il problema degli appalti. Gli appalti sono completamente nelle mani dei dirigenti. O meglio, dato che in regione Lombardia esistono le stazioni appaltanti, è difficilissimo riuscire a capire a priori chi potrà “fare qualcosa”. Insomma, tutti possono farsi corrompere, ma l’unico che non può dare nulla in cambio della corruzione è proprio l’assessore. Tantomeno, quindi, un consigliere regionale, nemmeno se presidente di commissione. Per che cosa lo corrompi, allora?

Ora vi ho espresso i miei dubbi. Qualcuno, lo so già, mi dirà che persino Matteo Salvini e Roberto Maroni, che è amico di Fabio Rizzi, lo hanno sospeso e che lo difendo solo io. Qualcun’ altro mi dirà che se continuo  a difenderlo ci rimetterà la mia credibilità e che rischio di far la figura dell’allocco.  Io però, non sono nessuno, (blogger, leghista, giornalista, casalinga trasandata: fate voi), non ho la responsabilità di guidare un popolo verso l’autonomia e la libertà, e ho tanti dubbi sulla colpevolezza di Fabio Rizzi. Non mi sentirei tranquilla con me stessa se non scrivessi che li ho.
Come non mi sentirei tranquilla se non ricordassi dell’esistenza della presunzione di innocenza, che dovrebbe sussistere nei confronti di qualuque accusato non ancora processato, e di quella dell’istituto del carcere preventivo, che non dovrebbe durare mai più di 24 ore senza che vi sia il pronunciamento del Giudice della Libertà.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

6 pensieri riguardo “Fabio Rizzi: mai emersi contatti con la Canegrati

  • Se risulterà innocente sara felice e fiero di avere un’amica come te. Spero tanto che tu abbia ragione.

  • Fiorenza da Varese

    anche io la penso come Ilaria. conosco bene Fabio. speriamo finisca tutto e presto.. positivamente per Rizzi

  • Se Riccardo Grittini, giustamente “attende le scuse” mi sembra che per lo stesso motivo se le possa attendere anche Filippo Penati che forse ha ricoperto una carica e subito un processo un po più pesante. Il vostro partito e disposto a concedere quanto (le scuse) pretendete da altri?

  • Se Grittini e Boni si attendono le scuse per quanto ingiustamente subito, è auspicabile che , per lo stesso motivo, se le aspetti anche Filippo Penati?
    O pretendete dagli avversari le scuse che voi non siete disposti a concedere?

  • Le scuse a Penati? Penati si è salvato solo grazie alla prescrizione,quella che disse di non voler accettare. Quindi prescritto e bugiardo.

  • Accusare (più corretto dire calunniare) è un’arma potentissima per togliere di mezzo una persona onesta e quindi oggigiorno scomoda. Non c’è nessuno che possa essere danneggiato, come una persona onesta accusata di disonestà. Per tutto il tempo che dovrà e vorrà impieghare per difendersi non potrà essere di intralcio per i disonesti che lo circondano. Questo il popolo non lo ha ancora capito.Grazie per l’attenziono. Elio C.
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