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Basta Tasse sui muri, ma con le luci dei palazzi

Milano – Basta tasse scritto sul Pirellone. Lo chiede il vicepresidente del parlamento Lombardo Fabrizio Cecchetti. Dopo le polemiche sulle scritte sul Grattacielo Pirelli riguardo al Family Day, si è potuto notare che si sono dimostrate un metodo di comunicazione assolutamente efficace. Il presidente della Lombardia Roberto Maroni ha detto di voler illuminare con le scritte di luci anche altri palazzi della Lombardia, e Fabrizio Cecchetti, il vicepresidente del Consiglio Lombardo, lancia una proposta che non mancherà di far discutere. Non hanno smesso di scrivere Basta Tasse a Roma sui muri. Ora illuminano i palazzi!
Basta Tasse sul PirelloneL’occasione per lanciare l’idea, che non può certamente essere presa per una semplice provocazione vista la figura istituzionale che Fabrizio Cecchetti ricopre, è stato il convegno sul referendum regionale per l’autonomia che si è tenuto a Pregnana Milanese (MI) lo scorso 1 febbraio. Al convegno era presente anche l’assessore all’Economia Massimo Garavaglia, il consigliere regionale del Pd Carlo Borghetti e il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Stefano Buffagni. Commentando i dati del residuo fiscale Fabrizio Cecchetti non ha usato mezzi termini.
“Uno Stato che tratta come carta straccia chi gli porta in dote risorse e pil in un’altra parte di questo pianeta sarebbe già stato preso a calci nel sedere” ha detto. Poi ha continuato lanciando la proposta.
“E’ una vergogna. Credo che ormai siamo agli sgoccioli, forse però è arrivato il momento buono. La facciata del Pirellone dovrebbe essere illuminata tutti i giorni con questi dati e le scritte ‘basta tagli’ e ‘basta tasse’ per far capire ai lombardi quali sono i veri problemi che ci troviamo ad affrontare e qual è il peso dello stato centrale che soffoca la nostra Regione. Siamo gli ultimi, ma questo dato ci deve adesso dare il motivo per arrabbiarci sul serio. Quando c’erano i soldi ed esistevano ancora le nostre fabbriche e i nostri uffici, magari qualcuno ci poteva passare sopra. Adesso, con la crisi e con questa Unione Europea strozzina che uccide il nostro lavoro e i nostri risparmi, non si può più. E bisogna reagire. Subito. Abbiamo una grande occasione per mandare un fortissimo segnale alle sanguisughe romane e non va sprecata. Da subito bisogna allora impegnare la Regione a muoversi in fretta per far sapere ai nostri cittadini come stanno le cose e fare campagna per il nostro referendum. E arrivato il momento che la Lombardia urli in maniera democratica tutta la sua rabbia”.

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Anche Roberto Maroni già qualche giorno fa aveva sostenuto che si era scoperta un’altra vocazione dei grandi grattacieli e palazzi pubblici di Milano e della Lombardia: quella comunicativa. Sia sui suoi profili social sia in altre occasioni, commentando le polemiche nate intorno alla scritta Family Day, ha detto: “Se ne è parlato molto. D’ora in avanti, utilizzeremo il Pirellone e altri palazzi come schermo per comunicare tanti altri temi, visto che questo metodo di comunicazione con i cittadini funziona”. Scrivere frasi con le luci delle finestre sarà quindi la novità della prossima campagna elettorale per il referendum sull’autonomia della Lombardia? Pare di si. Basta Tasse a Roma sembra lo slogan giusto.
Non sono d’accordo, però, i consiglieri del movimento del M5Stelle, cui l’iniziativa di far “parlare” il Pirelli sembra non piacere molto. Lo stesso Stafano Buffagni, sempre presente ai convegni per l’autonomia della Lombardia, qualche giorno fa, aveva annunciato una mozione del consigliere Casalino (M5Stelle) con un comunicato stampa in risposta alle intenzioni di Roberto Maroni, in cui lo accusava di ‘inquinamento luminoso’. “I messaggi di Maroni sul Pirellone sono inquinamento luminoso, morale, sociale e civile. Abbiamo depositato una mozione a firma Eugenio Casalino che impedirà altri abusi nell’uso delle sedi istituzionali.”

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cambiamenti. Social journalism

Basta Tasse a Roma: ma cosa dicono quelli del PD?

In realtà, il punto del contendere sembra essere solo su chi deve decidere di accendere le luci per far parlare il Pirelli e non tanto su cosa fargli dire. E difatti ieri la mozione dei M5stelle è passata in consiglio regionale ed è stata approvata, con l’appoggio anche del PD e del Patto civico.
Scrive, infatti, il consigliere regionale Sara Valmaggi e il capogruppo del partito democratico Enrico Brambilla. “Il Consiglio regionale “punisce” la giunta Maroni per aver utilizzato Palazzo Pirelli senza chiedere l’autorizzazione al Consiglio regionale, di cui il palazzo è sede. È questo il significato dell’approvazione a voto segreto di una mozione del M5S, sostenuta anche da Pd e Patto Civico, con cui il Consiglio chiede alla giunta regionale non solo di ‘concordare con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale qualsiasi iniziativa pubblica che coinvolga le strutture e gli uffici di Palazzo Pirelli’, ma anche di stabilire con opportuna norma che il Pirellone deve essere ‘lasciato nella piena disponibilità del Consiglio regionale’.

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Al d là del contenuto delle scritte, al Partito Democratico e a Patto civico non deve essere parso vero di potersi prendere una rivincita sul successo del Family Day . “Il Consiglio ha restituito a Maroni lo schiaffo subìto con la scritta su Palazzo Pirelli. Lo sfregio rimane, ma ora dovranno dare seguito alla mozione e un fatto come quello non dovrà più accadere.” continua il PD.
Che schiaffo o che sfregio possa rappresentare la scritta Family Day, non lo so (e mi sembra strano che esista chi possa considerarla così), però se il Consiglio regionale vuol rimarcare la sua prerogativa di indirizzo politico sulla giunta, quale potere esecutivo, è una questione nell’ordine della divisione dei poteri politici e va anche bene, anche se si tratta solo di una scritta illuminata.
Tanto, quando poi si tratterà di far dire al Pirelli “Basta Tasse a Roma “, il consiglio regionale e il consiglio di presidenza voteranno in pieno accordo con il potere esecutivo. A favore, naturalmente, se vogliono fare l’interesse dei Lombardi e rivogliono i soldi del residuo fiscale, e il Pd dovrà fare i conti con il fatto di essere della stessa compagine politica del governo italiano. (Fonte foto: Collettivo Avanti Lombardia )

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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