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Referendum Autonomia Lombardia. Scegliere presto la data

Lombardia –  Il vicepresidente del consiglio di Regione Lombardia, Fabrizio Cecchetti, ha commentato con soddisfazione le parole del Presidente Roberto Maroni, e propone una data per il referendum sull’autonomia della Lombardia: il prossimo 29 maggio. Anche il Movimento 5 stelle, dall’opposizione, attraverso il consigliere Dario Violi, chiede di scegliere presto la data del Referendum sull’autonomia della Lombardia.

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“Il presidente del consiglio Matteo Renzi non ha mantenuto la parola sull’introduzione in legge di stabilità dei costi standard nelle Regioni, di conseguenza la Lombardia andrà avanti con il referendum per l’autonomia”. Con queste parole, pronunciate durante la  conferenza stampa che si è tenuta al termine della riunione della Giunta regionale del 16 novembre, che ha avuto luogo nel municipio di Zogno, in provincia di Bergamo, Roberto Maroni ha sottolineato l’intenzione di procedere con il referendum per l’autonomia della Lombardia senza attendere più  risposte da Matteo Renzi.  

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Maroni  ha continuato il suo discorso aggiungendo anche che il governo non ha mantenuto la parola data sull’introduzione dei costi standard all’interno della Legge di Stabilità. Per la regione Lombardia l’applicazione della legge sui costi standard significa avere 10 miliardi in più per il prossimo anno. Al posto dell’applicazione della legge sui costi standard, nel bilancio di previsione dello Stato italiano (legge di stabilità) c’è una serie di tagli lineari ai finanziamenti che sono basati sulla popolazione e sul Pil. Una scelta che penalizza ampiamente la Lombardia nonostante spenda meglio e meno delle altre regioni.

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Il vicepresidente del consiglio Fabrizio Cecchetti, Lega Nord, ha commentato con grande soddisfazione le parole del presidente Maroni, lanciando subito la proposta di una data dal grande significato. “La prossima festa della Lombardia, domenica 29 maggio 2016, sarebbe il giorno perfetto”. Lo scorso anno il consiglio regionale ha istituito il 29 maggio come giorno della festa nazionale della Lombardia e si tratta della data dell’anniversario storico della Battaglia di Legnano, in cui l’eroe lombardo Alberto da Giussano scacciò l’imperatore Federico I Hohenstauffen detto il Barbarossa, nel 1176.

“Da tempo sosteniamo che trattare con Roma è solo tempo perso ed è positivo che il Presidente Maroni, dopo le tante promesse disattese di Renzi e del Pd, se ne sia convinto.”  Ha scritto Fabrizio Cecchetti aggiungendo poi che “E’ necessario convocare subito il referendum in modo da avere una data certa per sensibilizzare la popolazione ”  e che “Il referendum  è l’unica vera arma che abbiamo per contrastare i continui tagli che ci vengono imposti e trattenere sul territorio le risorse necessarie per dare risposte concrete ai lombardi in difficoltà, alle imprese e alle famiglie. Per questo non possiamo più aspettare”

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Fabrizio Cecchetti, oltre a essere una importante figura istituzionale, appartiene alla Lega Nord, ma la sua non è l’unica voce che si è alzata nel richiedere il referendum sull’autonomia. La stessa richiesta di scegliere velocemente la data per il referendum è arrivata, però, anche dal Movimento 5 stelle con una dichiarazione del consigliere regionale Lombardo Dario Violi.

“Maroni ammette di aver sbagliato: discutere con Renzi per ottenere più risorse e competenze per la Lombardia è una perdita di tempo assoluta.” scrive il grillino.  “Lo abbiamo già detto: si faccia rapidamente il referendum anche per mandare un segnale forte al Governo dei tagli. Il PD regionale e i sindaci della Lombardia sono totalmente incapaci di far leva sul loro stesso premier. Non basta una letterina a Renzi firmata anche da presunti big come Gori per fermare lo smantellamento delle autonomie che stanno facendo a Roma.

A rischio ci sono servizi essenziali come la sanità, i trasporti e le scuole. Il PD taglia e bluffa sulle legittime richieste di risorse e competenze che arrivano dalla Lombardia e dai lombardi e intanto gioca al rimpallo delle responsabilità tra enti locali, come accaduto anche sabato a Bergamo all’incontro sui tagli al trasporto pubblico. Scene già viste, loro si rimbalzano le responsabilità, i cittadini rimangono a piedi e il Governo gode”.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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