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Indagini su Massimo Garavaglia. Luca Toccalini: “E’ una dichiarazione di guerra alla Lombardia”

Lega Nord in Regione Lombardia – Il Movimento Giovani Padani ha espresso il massimo sostegno all’assessore Massimo Garavaglia. Si aggiunge così un altro gruppo del composito universo degli indipendentisti, lombardi e padani, che si stringono attorno all’esponente del governo regionale. Ma i giovani Padani vanno anche oltre. Luca Toccalini, coordinatore nazionale (quindi quelli della Lombardia) parte al contrattacco e parla di guerra.

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“E’ una dichiarazione di guerra alla Lombardia”, scrive Toccalini, riferendosi alle indagini che sarebbero state effettuate su Massimo Garavaglia. “ Garavaglia ha semplicemente cercato di difendere il proprio territorio, l’indagine è follia”. Ma il giovane padano, senza peli sulla lingua, va oltre e pronuncia quelle parole e quelle frasi che hanno toccato i pensieri di tutti i leghisti e anche di chi non segue la Lega Lombarda.

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cambiamenti. Social journalism

Attacco in vista del referendum sull’ autonomia della Lombardia

“Si tratta chiaramente di una dichiarazione di guerra alla Lombardia, anche in vista dell’imminente referendum sull’autonomia”.
I giovani padani si trovano tutti d’accordo su questa interpretazione dei fatti, anche dalle altri nazioni padane. Andrea Crippa, Commissario Federale dei Giovani Padani, scrive: “ La magistratura vuole affondare la regione più virtuosa a colpi di indagini, visto che la sinistra non riesce a vincere in Lombardia con il voto”.

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Anche il coordinatore dei giovani Padani del Ticino, la provincia in cui milita Massimo Garavaglia, Riccardo Grittini, esprime solidrietà e sostegno a Massimo Garavaglia. “Abbiamo piena fiducia in Massimo, di cui abbiamo sempre apprezzato il lavoro da Sindaco, Senatore e Assessore Regionale. E’ sempre stato un esempio, un uomo leale ed onesto: saremo sempre al suo fianco!” Così i giovani padani,all’unisono, come cavalieri d’altri tempi, difendono il loro portabandiera all’economia, lanciando l’hashtag #stocongaravaglia.

Intanto Buffagni, consigliere regionale dei 5 stelle in regione Lombardia, che aveva votato per il referendum sull’autonomia e partecipato a molte riunioni di presentazione del referendum stesso, avrebbe deciso di appoggiare la mozione di sfiducia del Partito Democratico che chiede le dimissioni di Roberto Maroni e della giunta regionale. Una mossa che sembra piuttosto azzardata.

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Massimo Garavaglia sarebbe indagato per aver difeso i diritti del sistema del terzo settore (il volontariato) di tutta la Lombardia, e non solo quello dell’est Ticino o alto milanese, mentre è chiaro che Mario Mantovani, non aveva più deleghe da assessore, ciò di cui è accusato non è un sistema di tangenti interno alla regione, ma una questione sua personale, e in ogni caso è in stato di fermo cautelativo, e dovrebbe già essere liberato domani, alla pronuncia del giudice della Libertà. Una mozione di sfiducia su queste basi sarebbe chiaramente pretestuosa.

Sembra quindi che, dopo la dichiarazione di Buffagni dei 5 stelle e del PD lombardo, che intendono firmare una mozione di sfiducia nei confronti della Giunta Lombarda, la guerra sia davvero iniziata. La Lombardia, purtroppo, non è la Catalogna e qui i lombardi della sinistra, e anche quelli dei 5 stelle, appartengono alle logiche centraliste romane e non hanno abbastanza attributi, nei pantaloni, per ribellarsi.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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