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A Ossona inizia una guerra a colpi di tablet

Ossona – La mattina del 29 agosto un gruppo di zingari, riconosciuti poi come appartenenti al clan che lo scorso anno si era trasferito in via Patriotti facendo credere di essere avvocati svizzeri dell’Onu, e di cui abbiamo ampiamente raccontato su cronacaossona sin dallo scorso anno,  è stato avvistato in via Bosi.

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Il gruppetto percorreva la via  fotografando con il tablet le finestre degli appartamenti e le case. Lo strano comportamento non è sfuggito ai numerosi avventori dei bar che in quel momento stavano facendo colazione prima di recarsi al lavoro. Immediatamente la notizia si è sparsa per il paese tramite il tam tam organizzato dal comitato Ossona Sicura e dai cittadini che si sentono coinvolti nella ricerca di una maggiore sicurezza in paese e si è alzato il livello di attenzione. Molti i messaggi apparsi su Facebook, nei profili dei cittadini di Ossona “Attenzione, chiudete le finestre se uscite di casa”, “non dimenticate di inserire l’allarme”.  “Se sentite suonare un allarme, controllate da quale casa proviene e avvisate immediatamente la polizia locale”. Questo il tenore di alcuni dei messaggi.

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cambiamenti. Social journalism

C’è anche stata una scommessa ironica sulle possibili intenzioni che tali ospiti potessero avere comportandosi in quel modo. Tre le ipotesi proposte: stavano documentandosi per scegliere un nuovo supermercato da cui rifornirsi, stavano preparando le fotografie e i selfie per un nuovo contest fotografico dedicato ai migliori scalatori di grondaie, stavano documentandosi per organizzare il corteo di un matrimonio o di un funerale, simile, come importanza e partecipazione a quello effettuato a Roma per Vittorio Casamassima, con tanto di carrozza a cavalli e musica del padrino. 

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Qualunque fossero, o siano ancora le loro intenzioni, dopo la pubblicità data al fatto che sono stati visti fotografare le case di via Bosi, e che quindi la gente del paese li attende al varco del primo tentativo d’assalto, sono pronte le fotografie da pubblicare sui social network. Pare infatti che, mentre loro fotografano le case, qualcuno di nascosto, fotografasse loro. E’ iniziata così la guerra alla criminalità a Ossona, a forza di colpi di telefonino e di tablet. “Stag atent ca ta vedi” si dice ora a Ossona. Speriamo diventi presto il motto che convinca ladri e delinquenti a stare alla larga dal paese.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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