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Ricetta per i Polpett di verz, ovvero le polpette di verze

Questa è una ricetta di recupero, abituale in famiglia dove non si buttava via niente ma tutto si riciclava. Si facevano di solito d’inverno con la verza gelata e più tenera.

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Ricetta per i Polpett di verz, ovvero le polpette di verzeIngredienti per la ricetta delle polpette di verze, polpett di verz:
gr. 400 di avanzi di arrosto di maiale o di manzo,
gr. 100 di salame, una grossa verza, un uovo, grana grattugiato, pane grattugiato di fresco, prezzemolo, sale.
Per cuocere: burro – una cipolla tritata fine – vino bianco secco – pancetta stesa.
Mondare il cavolo delle foglie esterne più dure, sfogliare le altre e lessarle a metà cottura, scolarle e stenderle su un telo pulitissimo ad asciugare.
Tritare la carne scelta e il salame, mettere il ricavato in una terrina e unirvi l’uovo, una manciata di grana, una di pangrattato, una cucchiaiata di prezzemolo tritato e sale quanto basta.
Amalgamare bene poi fare delle polpette con l’impasto e chiudere ognuna di esse in una foglia di verza, dando la forma di un bauletto e fermando i lembi con uno stecchino di legno.

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In una larga padella mettere una grossa noce di burro e farvi ammorbidire la cipolla, aggiungere una fetta o due di pancetta a cubetti piccoli poi accomodarvi le polpette, in un solo strato, lasciar insaporire, bagnare con un bicchiere di vino bianco e continuare la cottura sino a quando il liquido sarà evaporato e le verze belle colorite. Servire belle calde.
In Brianza variano leggermente: si aggiunge della mortadella di bologna al posto del salame e si mette anche uno spicchio di aglio tritato finissimo. Si bagna con vino rosso. Ci sono poi varianti da famiglia a famiglia, alcuni aggiungono, dopo il vino, un po’ di conserva di pomodoro sciolta in acqua bollente, altri insaporiscono con salvia e rosmarino, altri usano un misto di carni avanzate comprendente anche il pollo o salumi cotti.

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Nota della redazione
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Daniela Mari Griner

Daniela Mari Griner è nata a Milano ma vive da sempre a Casorezzo. Si è sempre interessata di cucina, milanese e lombarda in particolare, grazie alle nonne, al nonno materno e ai genitori, mamma cuoca sopraffina e papà ottimo assaggiatore. Finito il liceo classico e iniziata l’Università, abbandona questa per dedicarsi alla sua passione, la cucina appunto, e ha la grande fortuna di venire assunta come redattrice nella più prestigiosa rivista di cucina “La Cucina Italiana”, allora sotto la guida delle mitiche sorelle Gosetti. Qui partecipa alla stesura delle ricette, sia innovative sia tradizionali, alla ricerca delle radici delle stesse e sviluppa la sua conoscenza della cucina di Milano e del territorio circostante, conoscenza e ricerca che proseguono anche dopo aver lasciato la rivista e che continuano nel tempo sino ai giorni nostri

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