Prima PaginaPolitica

La Lega Nord chiede spiegazioni ad Alfano sui fatti di Roma

Dopo la battaglia urbana che ha portato, alla fine di un pomeriggio di vandalismi, al danneggiamento della fontana del Bernini in piazza di Spagna a Roma, nota come la Barcaccia, che ha fatto comprendere come Roma sia una città indifesa contro i vandalismi dei tifosi e che quindi, a maggior ragione, è anche poco protetta per rischi ben più gravi, il gruppo della Lega Nord al Senato ha chiesto ufficialmente,e ottenuto, che il ministro dell’Interno Angelino Alfano vada in aula a riferire sugli avvenuti a Roma.

Pubblicità

“Non è possibile che una città sia tenuta in ostaggio da un manipolo di delinquenti. Alfano, Marino, il prefetto e il questore di Roma dovrebbero rispondere personalmente di questa figuraccia planetaria con le dimissioni”.  Scrive in un nota Gian Marco Centinaio, il capogruppo leghista a palazzo Madama. “Se lo stato italiano non è in grado di tenere a bada 500 tifosi ubriaconi come può Renzi pensare di difenderci dal terrorismo internazionale e dall’invasione incontrollata? Questo  è quello che chiederemo ad Alfano. Queste risposte le deve ai cittadini.”

Pubblicità

Siamo pronti per l’invasione degli Zombie?

Siamo lontani anni luce da quello che successe anni fa quando al parlamento tedesco si accese una accalorata discussione sulla domanda ” La Germania è pronta a difendersi da un attacco di zombie?” Là ci si chiedeva, ponendo una domanda estrema, se la Germania era pronta ad affrontare qualsiasi possibile emergenza, persino quella più improbabile. Se il ministro tedesco fosse riuscito a dimostrare di essere pronto ad affrontare gli zombie, sarebbe riuscito ad affrontare qualunque altra cosa.

Pubblicità

A Roma invece bisogna scendere un po’ di livello e accettare che il ministro dell’interno scelto da Matteo Renzi non è in grado di rispondere a domande imbarazzanti. Farà infatti molta fatica a rispondere alla domanda: ” siamo pronti ad affrontare la scorribanda di un gruppetto di tifosi di calcio olandesi completamente ubriachi?”.

I fatti successi dicono di no, ma ammetterlo in parlamento significa anche ammettere che il ministero non è pronto ad affrontare tutto ciò che è più pericoloso di un ubriaco. A questo punto le dimissioni sarebbero un obbligo. Lo sarebbero per un tedesco, per un olandese ( il governo olandese si è offerto di pagare i danni causati dai suoi cittadini), e persino per un califfo dell’Isis, ma, ci scommetto, non lo saranno per un ministro italiano.

Pubblicità

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

Commenti, repliche e rettifiche. Scrivi qui quello che hai da dire.