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Il mistero dei sacchetti della spazzatura di Ossona

Il mistero dei sacchetti della spazzatura di OssonaA Ossona c’è un altro mistero. Negli ultimi mesi si è instaurata una malsana abitudine: c’è chi usa alcuni luoghi per depositare la spazzatura, e lo fa ripetutamente, come se fosse la sua piccola discarica privata. I punti di abbandono sono sempre gli stessi. Il lato della strada tra Arluno e Ossona, davanti all’asilo nido di piazza San Cristoforo, davanti al deposito dei mezzi della provincia di Milano alla fine di via Patriotti.  La gente  vede i sacchetti abbandonati, magari presa dal giusto senso civico pulisce e divide i rifiuti, oppure chiama l’Asm o il Comune e li fa uscire appositamente per pulire, creando un altro costo per il già costosissimo servizio di raccolta rifiuti. A pulizia ultimata, però proprio come succede con  i serial killer, dopo un paio di giorni, il colpevole con la spazzatura torna e abbandona di nuovo.

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Parlo di serial killer perchè l’abitudine ad abbandonare le proprie vittime sempre nello stesso posto è un tipicità di questo genere di assassini. Qui l’assassinato però è l’ambiente e l’immagine del paese.  Nell’ultimo caso che è stato segnalato a Cronaca Ossona, poi si è arrivati persino alla tortura. L’ultimo assassino dell’ambiente, pur di abbandonare sporcizia nei luoghi del misfatto, ha riempito dei sacchetti di plastica con le parti tagliate di alcune siepi e del verde.

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Facciamo finta di credere, per un attimo,  che ci sia chi non ha voglia di aspettare il venerdì o il sabato mattina per portare il verde tagliato dal giardino nella discarica comunale e che per questo abbandona foglie e rametti in giro, ma perchè, invece di lasciarli semplicemente su un prato dove madre natura avrebbe fatto il suo lavoro di integrazione, li hanno infilati in sacchetti di plastica e abbandonati insieme a quelli?

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Insomma, sembra proprio che i serial killer dell’ambiente che hanno preso di mira il territorio di Ossona stiano cercando consapevolmente di torturare la loro vittima designata creando delle minidiscariche  di spazzatura qua e là per il paese.

 

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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