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Liberi tutti gli indipendentisti veneti, a parte uno

Gli indipendentisti veneti e lombardi che sono stati arrestati lo scorso 2 aprile oggi sono quasi tutti tornati a casa. La maggior parte sono stati completamente assolti da qualsiasi accusa, altri sono agli arresti domiciliari in attesa dell’atto che li scagioni completamente.

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Uno solo rimane in carcere. Luigi Faccia. Non è però rimasto in carcere perché è colpevole; vi è rimasto perché si è rifiutato di firmare l’atto di richiesta di scarcerazione. Sembra non l’abbia fatto perché voleva dire allo Stato che,  visto che ha voluto perpetrare questa gravissima ingiustizia, perlomeno abbia il coraggio di portarla fino alla fine. Di fatto queste persone hanno perso un mese della loro vita e subìto un’umiliazione terrificante e lo Stato tenderà a dimenticarsi cosa ha fatto. Che questo gruppo di indipendentisti  veneti erano innocenti, che non erano terroristi, era così platealmente palese che mi sono fatta parecchie domande anche su chi ha eseguito l’ordine di arresto.

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Sono stata dura durante questa particolare puntata di Maramao? Lo so, non è esattamente una cosa da mamma padana, però mi hanno spaventata. Come ci si può fidare di persone che eseguono con disinvoltura l’ordine di arresto per delle persone palesemente innocenti, come ci si può fidare di persone che non hanno neppure la faccia di dire un “No, questo è contro il mio codice morale e non lo faccio” quando è chiesto loro commettere un’ingiustizia tanto grave. Come ho ricordato durante la trasmissione, in Argentina, ai tempi dei desaparecidos, gli oppositori politici sparivano e quelli che sono riusciti a tornare hanno raccontato di ore terribili e di torture indicibili.

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Alcuni dei soldati e degli agenti di polizia che le hanno perpetrate, una volta cambiato il regime e scoperti, sono stati assolti perché se non avessero eseguito gli ordini sarebbero stati a loro volta uccisi. L’atto è stato comunque vigliacco, ma avevano la scusante dell’autoconservazione ed è stato loro riconosciuto.

Qui però siamo in uno Stato che dovrebbe essere civile; non ci sono comandanti dei carabinieri o magistrati che ti mettono la pistola alla tempia se fai notare che un arresto è ingiusto e che stai per commettere un grave danno a delle persone palesemente innocenti. Basta scrivere una lettera per giustificare il fatto o per dire che non si è d’accordo, o darsi malato se proprio non si ha il coraggio di scrivere, e succede meno di nulla. Per cui la mia domanda è lecita. La gente onesta può fidarsi di persone come quelle che hanno collaborato all’arresto e alla detenzione di innocenti come sono quelli del gruppo degli indipendentisti veneti arrestati?

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