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Ossona: Sergio Garavaglia si difende dall’ Alto Milanese

Ad Ossona le locandine del settimanale Alto milanese sono esposte in strada e da sabato riportano in grande la notizia che Sergio Garavaglia, l’ esponente del PDL di Ossona, aveva sùbito due interrogatori dei carabinieri per mafia, probabilmente relativamente alla faccenda Zambetti e Celeste.

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Ossona: Sergio Garavaglia si difende dall' Alto Milanese

Conoscendo l’ Altomilanese e il suo direttore Ersy Mattioni, che ha un metodo di intendere il giornalismo piuttosto particolare, ho pensato che non valesse la pena nè di comprare il giornale nè di correre a casa e cercare di rimediare ad un possible buco nelle notizie di Ossona.
Di una cosa sono certa: se Sergio Garavaglia fosse stato interrogato di recente, cioè in settimana, dai carabinieri, in un modo o nell’altro ad Ossona si sarebbe saputo, sarebbero partiti i Frisbee, e nel giro di qualche ora qualcuno mi avrebbe chiamato avvisandomi che stavano per “arrestare il Sergio” e io avrei passato le ore seguenti a cercare di capire cosa fosse successo in realtà. Per cui ho deciso di aspettare: sicuramente “il Sergio” avrebbe visto l’articolo dell’Alto milanese e avrebbe spedito ai giornalisti che conosce una smentita con la sua versione dei fatti e qualche insulto a Ersy Mattioni e al suo settimanale.
Puntualmente il Comunicato stampa di Sergio Garavaglia  con versione e probabili insulti (che nessuno ha pubblicato), è arrivato ed è stato pubblicato da alcune testate online, cioè Ticinonotizie, il supplemento online di Logosnews, e oknotizia di Graziano Masperi mentre per leggere cosa ha mandato ai settimanali cartacei dovremo aspettare venerdì.

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Adesso, quindi, ho da raccontarvi una notizia vera e verificabile, cioè il fatto che Sergio Garavaglia si difende dall’ Altomilanese.
Nel suo comunicato stampa Sergio Garavaglia sostiene alcuni fatti: il primo è che i due interrogatori dei carabinieri relativi all’indagine sulla ‘ndragheta che ha coinvolto l’ex assessore regionale Zambetti e il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, sono quelli che Sergio Garavaglia ha sùbito nell’ottobre e nel dicembre 2012.  Sergio Garavaglia ci dice anche che ha collaborato immediatamente presentandosi alla prima chiamata telefonica di rito e che durante il secondo interrogatorio, a dicembre 2012, gli hanno chiesto di identificare alcune persone da delle fotografie, di ricostruire  l’organigramma della Democrazia Cristiana per le Autonomie (creatura di Zambetti e Rotondi) e  di dare spiegazioni sulla candidatura e l’elezione di Teresa Costantino nel consiglio comunale di Sedriano.

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Il secondo fatto sostenuto da Sergio Garavaglia ci strappa un sorriso. Con un bellissimo giro di parole suggerisce, senza dirlo sul serio, che sarebbe stato interrogato in qualità di “esperto di raccolta del consenso elettorale”. Insomma , da “persona sentita perchè a conoscenza di fatti” è trasformato in ” Esperto collaboratore dei carabinieri”. Attenzione a non confondere questa seconda qualifica con quella del “collaboratore di giustizia” che ha ben altro significato e che non può essere attribuita in nessun modo a Sergio Garavaglia, in quanto si tratta dei “pentiti della mafia”. Perdonatemi, ho un senso dello humor piuttosto nero e mi fanno ridere cose che ad altri spaventano. In realtà tutti ad Ossona sono perfettamente coscienti che Sergio Garavaglia non è nè un calabrese della ndrangheta, nè un siculo della mafia, nè un napoletano della camorra, perchè, anche se non è politicamente corretto dirlo o scriverlo, queste formazioni di malavita organizzata sono estremamente etniche.

Questo un altro fatto che risalta dalle parole scritte da Sergio Garavaglia: nel comunicato stampa Sergio Garavaglia si lamenta del fatto che ad Ossona gli si rimproveri di avere amici meridionali, e dice che meridionale non significa malavitoso. Su questo ha perfettamente ragione: meridionale non significa  malavitoso. Poi, ad Ossona la distinzione ha poco senso perchè l’immigrazione dal sud è stata lenta e perfettamente integrativa; fino a poco tempo fa non c’erano neppure quei “domicili coatti” che hanno colpito altri Comuni e che hanno portato le congreghe della malavita organizzata nei nostri paesi.  Quello che però Sergio Garavaglia non dice  è che ad Ossona non gli rimproverano di avere amici meridionali, ma di avere collaborazioni , anche politiche, con suoi amici che hanno comportamenti non particolarmente felici e che lo considerano responsabile, perlomeno moralmente, della brutta fine della centenaria Cooperativa di Ossona.
Inoltre gli rimproverano di essersi presentato come candidato sindaco per il PDL nonostante fosse in società con il proprietario della  Bertola, che aveva una causa pendente per abuso edilizio (poi sanato) da 350mila euro con il Comune di Ossona, per la costruzione di Centri Commerciali.
Quest’ultima, però, questa non è una storia di mafia, ma uno dei strani casi ossonesi di cui Sergio Garavaglia è protagonista e di cui prossimamente, magari, vi racconterò. (Fonte foto: facebook)

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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