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Ossona, il caso del PGT e l’amministrazione colpita 2 volte dall’ironia del fato

Ossona, il caso del PGT e l'amministrazione colpita 2 volte dall'ironia del fatoCome si diceva nell’articolo sul PGT, il piano di Governo del territorio di Ossona che trovate a questo link, certe volte il fato è davvero ironico e malizioso. con la storia dell’approvazione del PGT Ossona ha superato sè stessa.  Fra le lunghe e tormentose storie amministrative di Ossona questa che sto per raccontarvi merita il posto d’onore.

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La storia è intricatissima e affonda le sue radici nel passato. E’ davvero lunga, vi avviso. Se non avete una connessione internet stabile, salvatela e leggetela offline. Non ve la racconterò dal punto di vista politico ma solo dal punto di vista ossonese; un pezzetto alla volta per comprenderla a fondo e per farvi cogliere l’ironia della situazione che si è creata.

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Il vecchio piano regolatore

Iniziamo parlando dell’ultimo Piano regolatore e della sua approvazione. Fu nel 2004, pochi mesi prima delle elezioni amministrative, e fu un disastro. A grandi linee, le regole per la definizione del Piano regolatore dicevano che una certa percentuale dl territorio doveva essere destinata alle industrie , un’altra al verde pubblico ( le famose aree standard o bianche), un’altra al residenziale e un’ultima percentuale doveva essere agricola.  Queste percentuali erano fisse, e quindi l’amministrazione Garavaglia, che governava Ossona a quei tempi, si trovò a dover risolvere il problema di concedere il passaggio di alcuni terreni da una tipologia all’altra senza ledere i diritti acquisiti. Lo risolse aumentando di pari passo tutte le tipologie dei terreni, così le percentuali rimanevano identiche. Dato che il terreno agricolo e quello a standard superavano abbondantemente le percentuali minime richieste, furono questi i terreni che furono trasformati in residenziali, per permettere la trasformazione di altri terreni in industriali.  C’erano molte domande per la costruzione di capannoni in luoghi che erano agricoli e già allora il bilancio del Comune si basava sulle entrate degli oneri di urbanizzazione.

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Quindi, per combinare le percentuali di terreni destinati all’industria con la percentuali dei terreni destinati alle costruzioni residenziali, il campo da calcio dell’oratorio, dove si era abbastanza certi che nessuno avrebbe mai costruito, fu reso residenziale con una buona cubatura.  L’unica cosa che l’amministrazione comunale ne ricavò fu la gratitudine della curia, che si ritrovò un bel regalo, anche se non utilizzabile, per l’aumentato valore del campo di calcio. Però rimarrà sempre un campo da calcio. In consiglio comunale, durante l’approvazione del PRG, si scatenò il putiferio. Il piano regolatore venne definito dalla opposizioni “a macchia di  leopardo” in quanto le  zone industriali del paese erano passate da 2 ad almeno 5, ammesso che si potessero definire “zone industriali”. Eno capannoni sparsi. La questione del campo da calcio su cui si potevano fare villette diventò una delle storie ossonesi più raccontate, con corredo di  freesbee ( i pettegolezzi locali) che continuano ancora oggi. La maggioranza si spezzettò e l’opposizione corse in suo soccorso. Nonostante fosse tutta contraria al piano regolatore, e ne criticasse ogni scelta, la minoranza restò in aula durante l’approvazione del PRG,  mettendosi nei guai.

Le regole per i consiglieri comunali

A questo punto ci vuole un inciso. Va spiegato che per legge  un consigliere comunale non può rimanere in aula durante la votazione di un punto in cui abbia un interesse diretto. Lo statuto comunale, che è legge, è chiaro e dice all’ art 4.:  Tutti gli amministratori hanno altresì l’obbligo di astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di deliberazioni riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini fino al quarto grado (cioè cugini e coniugi dei cugini). L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti a contenuto generale, compresi quelli urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto dell’atto e specifici interessi degli amministratori o di loro parenti ed affini fino al quarto grado. Medesimo obbligo di astensione sussiste inoltre in confronto dei responsabili degli uffici e dei servizi in relazione ai pareri da esprimere sugli atti deliberativi ed agli atti di gestione di propria competenza.

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Se siete confusi come lo erano i consiglieri comunali di Ossona che votarono quel PRG, eccovi un link che vi chiarirà le idee sui gradi di parentela.

In un piccolo comune, dove quasi tutti sono parenti, approvare un Piano Regolatore tenendo conto delle incompatibilità e nel contempo riuscire ad ottenere di avere il numero legale in aula, è una impresa non da poco e difatti sbagliarono.  Però, siccome ad Ossona le cose non sono mai semplici, l’errore non fu della maggioranza ma della minoranza. Insomma, il PRG non piaceva loro, non erano d’accordo, ma restarono in aula garantendo il numero legale alla maggioranza, forse solo per il gusto di votare no. Uno dei consiglieri di minoranza, oltretutto, non sapeva di avere dei parenti con interessi diretti in alcuni lotti, e rimase in aula consigliare lo stesso. Dovette, poi, affrontare alcuni guai legali, oltre agli sfottò del sindaco di allora.

Cambiano i tempi ma il caos rimane

Veniamo alla Prima Amministrazione Dell’Acqua (2004- 2009) e al 2007, (negli ultimi 9 anni hanno amministrato coloro che nel 2004 erano all’opposizione). Già da qualche anno la regione Lombardia aveva emanato la legge 12 cambiando completamente le regole urbanistiche. Le percentuali non c’erano più. Adesso c’è il PGT e i Comuni devono adeguarsi. Il Piano di Governo del Territorio è complesso, prevede la partecipazione di tutte le forze sociali e l’assoluta trasparenza. Il tecnico incaricato di redigerlo deve farlo con la benda sugli occhi, senza guardare agli interessi personali, ma solo al territorio. Il PGT va raccordato con i comuni vicini, con la Provincia e con la Regione. Insomma c’è molto da fare e poco da guadagnare ( nel senso di essere soddisfatti moralmente, ovvio).

L’architetto incaricato per fare il PGT di Ossona ha preparato un piano in sincronia con tutte le leggi, ma è un PGT che non piace troppo all’amministrazione Dell’Acqua. Dopo aver preparato tutto, compresi i tavoli di lavoro in cui furono raccolte le proposte dei cittadini, non lo adottarono; un po’ perchè non avevano la possibilità di ottenere il numero legale in aula e un pò per comodo. I consiglieri avevano quasi tutti qualche interesse diretto. Il problema riguarda tutt’ora anche una certa circonvallazione che taglia alcuni fondi agricoli a metà e che  così non possono essere coltivati, nè trasformati a terreni industriali, Poi c’è l’adesione ad un parco, richiesta dai cittadini. Il nuovo PGT non prevede trasformazioni per quegli angoletti improduttivi tagliati via dalla circonvallazione. Solo il consigliere comunale della Lega Nord (n.d.a: cioè io) fra i 17 eletti (compreso il sindaco) può restare in aula per tutta l’approvazione del PGT e chiedeva insistentemente, per aiutare l’approvazione, che il PGT di Ossona integrasse le richieste dei cittadini,  quindi il PGT rimase lettera morta e non venne portato in consiglio comunale.

Il 2009, le elezioni amminstrative e il piano di governo del territorio

Arriviamo al 2009 e alle elezioni amministrative rimane il sindaco Dell’Acqua, ma la lista dei consiglieri è cambiata un pochino. Rivinte le elezioni, ora, hanno qualche possibilità in più di avere la maggioranza in consiglio comunale,  ma di PGT nessuno vuol sentir parlare. Intanto la regione Lombardia scopre che alcuni Comuni sono un po’ riottosi ad approvare i PGT e inizia a mettere delle date entro le quali  il PGT va assolutamente adottato, ma ogni anno finisce con il cedere alle pressioni dei Comuni e rimanda la data.

Per aiutare i Comuni, la Regione modifica la legge 12 e aggiunge una clausola che permette di adottare il PGT a pezzetti, per evitare il problema del divieto di partecipare alle votazioni dei consiglieri con parenti che hanno interessi diretti. Nonostante tutto questo, alcuni comuni rimangono riottosi. Fra questi c’è  Ossona. La regione Lombardia aggiunge un’altra serie di clausole. Una di questi dice che se non si adotta il PGT entro dicembre, il PRG scadrà, non  non si potranno più fare varianti al vecchio PRG o dare permessi per costruire. Il termine scade, ma ci sono ancora Comuni che non portano il PGT in consiglio comunale, nonostante non possano più incamerare oneri di urbanizzazione. Fra questi Comuni c’è ancora Ossona. La regione Lombardia dà un altro termine e un’altra clausola. Entro marzo 2012 il PGT va approvato o altrimenti cade il sindaco, e le amministrazioni saranno mandate a nuove elezioni, ma poi la Regione cede e rimanda il temine al marzo 2013. Rimanda che ti rimanda, l’amministrazione di Ossona era tranquilla e pensava di arrivare al 2014, con le nuove elezioni amministrative, senza aver approvato Il PGT. Tanto, per l’amministrazione comunale attuale, il paese va bene così com’è.

L’ironia del Fato e la, quasi, conclusione della storia

Ora viene il bello. Dopo tanto litigare per i terreni industriali, il campo da calcio parrocchiale residenziale, e la nuova circonvallazione di Ossona, fra l’ex sindaco Garavaglia e il gruppo di maggioranza dell’amministrazione Dell’Acqua, liti in cui ci hanno di fatto rimesso solo i cittadini che avevano problemi persino per le ristrutturazioni, capita che arrestano l’assessore regionale alla Casa Zambetti.  La Lega Nord fa cadere il Consiglio Regione Lombardia perchè non vuole dubbi di infiltrazioni o pressioni della ndrangheta sugli organi politici e amministrativi della Lombardia e si decide di tornare a votare nel febbraio 2013. La  caduta della Regione avviene proprio poco prima che fosse fatta l’ennesima proroga all’adozione dei PGT.

Questa storia rovina la carriera politica dell’ex sindaco Garavaglia, che è stato travolto dai freesbee ossonesi, che sono tornati ad essere lanciati a causa della sua appartenenza allo stesso partito di Zambetti e perchè ne qveva sostenuto al campagna elettorale alle regionali. Però causa anche il fatto che l’amministrazione Dell’Acqua è stata obbligata ad adottare l’odiatissimo PGT  per non dover andare ad elezioni anticipate del Comune. L’adozione avviene in un consiglio comunale pericolosissimo. Per evitare di incorrere nella mancanza di numero legale il PGT è adottato a pezzetti.  Ad ogni consigliere è consegnata una piantina con il numero del lotto durante ladiscussione e votazione del quale, deve uscire dall’aula. La maggioranza, sola in aula, comincia una girandola di consiglieri che si alzano, entrano ed escono durante le votazioni prima che qualcuno si renda conto che le tabelle dei lotti sono sbagliate e che i consiglieri rischiano di votare su terreni che sono di proprietà di loro parenti. Se succede, tutto il procedimento potrebbe essere annullato.  Sospendono il consiglio, Rifanno tutti i conti e ricominciano la girandola. Dentro, fuori, verifica numero legale, votazione, dentro, fuori e così via. Nella confusione non si accorgono che forse c’è ancora una incompatibilità. Un consigliere vota su un lotto dove c’è un terreno che lo vede in rapporto di lavoro con il proprietario. Potrebbe essere considerato un interesse diretto, ma non è certo. Di fatto però gli si potrebbe contestare che in questo caso l’incompatibilità è quella definita dall’art. che regola l’obbligo d’imparzialità dei consiglieri comunali. (testo unico enti locali)

Alla fine  il PGT è stato adottato e l’architetto Favole avvisa la maggioranza che hanno sei mesi di tempo per approvarlo completamente, cioè a settembre. Il sindaco Dell’Acqua, alla notizia, ha una faccia molto triste: sembra quasi che soffra. Bene, se siete arrivati fino in fondo a leggere questa storia, adesso conoscete molto del lavorio sul PGT di Ossona. Rimane solo l’ultimo scherzo che il fato ha fatto alle spalle dell’amministrazione Dell’Acqua. Pare che la Regione Lombardia abbia prorogato i termini per adottare il PGT e, già che c’era, la giunta regionale ha anche prorogato le validità del PRG per quei comuni che non hanno ancora il PGT, giusto qualche giorno fa, fino al 30 giugno 2014, cioè dopo le prossime elezioni amministrative. I resto della storia del PGT di Ossona è ancora da scrivere… e sarà, credo, un’altra lunga storia.

Nota della redazione
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Alessandra Gornati portulaca

Alessandra Gornati

Mi piace leggere, mi piace scrivere, ma amo la privacy. Vivo in un piccolo Comune, e questo mi condiziona. Si potrebbe dire che amo parlare di quello che capita agli altri, ma se parlano di me, mi sembra di mettermi in mostra e sono in imbarazzo. Pensa a me come ad una donna timida e invisibile, senza misteri ma molto ricca nell'anima. Quello che do al mondo, lo do con le mie parole.

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