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Lombardia, Mafia e territorio: la Lega Nord non è mai coinvolta

Del convegno di Vittuone sui rapporti della Mafia, della ndrangheta e della camorra con il territorio della Lombardia e con la politica ci ha raccontato Giuseppe Castellese, anche lui autore di cronacaossona.com, ma ieri sera, proprio mentre si parlava di quel convegno, mi è stato chiesto come fa la Lega Nord a sfuggire sempre all’abbraccio pericolosissimo di quei personaggi, che si muovono molto bene negli ambienti della politica e che sembrano disporre sistematicamente di pacchetti di voti, al punto da poterne garantire la compravendita.

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La risposta per me è sempre stata scontata: la Lega Nord fa frequentare a tutti gli iscritti, e in special modo a chi è candidato nelle sue liste, delle scuole quadri in cui è insegnato molto bene cosa vuol dire amministrare la cosa pubblica e cosa si può e cosa non si può, e non si deve, fare.

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Inoltre, la Lega Nord è organizzata per sezioni territoriali, una per ogni Comune, quindi anche a Vittuone,  che si occupano seriamente di politica per 365 giorni all’anno, anche quando non ci sono elezioni.  Le persone che si occupano della Sezione della Lega Nord hanno una conoscenza, continua a diretta, di tutto quello che avviene nei Comuni, e possono osservare con tutta comodità i personaggi che si muovono sul territorio. Hanno il tempo per giudicare e soppesare.

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Come ha detto qualche settimana fa l’on. Massimo Garavaglia, la Lega Nord ha dei filtri naturali che permettono di giudicare le persone, i fatti, di scoprire le bugie e di difendersi dalle infiltrazioni della mafia e di ostacolarne l’installazione sul territorio.

Questi filtri sono la capacità di giudizio, che dipende sempre da più persone, l’esperienza politica e amministrativa, la forte coscienza morale dei leghisti e il loro coraggio. Queste qualità crescono negli amministratori frequentando le iniziative del Movimento, le sezioni e il gruppo di leghisti coscientemente immuni e di cui ci si può fidare.
Ovviamente nessuno è perfetto al mondo e, qualche volta, può capitare che un leghista non sia un amministratore di livello superiore, o che una sezione sbagli direzione, ma è rarissimo; se qualcuno tenta di non tener conto del giudizio e delle direttive del gruppo, si fa presto a dirgli che nessuno obbliga ad essere militanti della Lega Nord, ma quando si decide di esserlo ci si deve adeguare al suo modo pulito, quasi ingenuo per chi è abituato a pescar nel torbido, di fare politica.

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Temo, invece, che gli argomenti affrontati nel convegno di Vittuone sulla penetrazione della Mafia nel nostro territorio, anche se interessanti e culturalmente validi, non abbiano proposto delle soluzioni pratiche sui modi di formare gruppi di amministratori pubblici che sappiano essere immuni alla infiltrazione della Mafia.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

6 pensieri riguardo “Lombardia, Mafia e territorio: la Lega Nord non è mai coinvolta

  • si Malia, temo anche io che li si sia parlato solo di aria fritta.
    Ho letto molto attentamente quanto scritto dall'amico Castellese, sicuramente sono state dette tante belle parole, sicuramente abbiamo "un problema culturale", ma che risposta ci danno costoro? Se la raccontano fra di loro con il loro "aulico" linguaggio, io non ho capito la risposta concreta.
    A parte forse l'interessantissima iniziativa del sindaco di Magenta, di cui però Castellese nell'articolo ha solo parzialmente accennato.

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